Voglio un mondo di onesti per i miei figli; bene il Tar se irregolare concorso Ds. Lettera

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Inviato da Michela Giuseppina Ambrosio – È solo l’inizio di uno scenario molto triste, davvero desolante e mortificante, ma, purtroppo inevitabile.

Noi, attori di un unico palcoscenico, che abbiamo studiato bene la nostra parte e che tutti, ripeto tutti, abbiamo messo in pratica le nostre performance, siamo vittime di un unico destino: annullamento dell’intera procedura concorsuale.

Anni di studio, sacrificio, rinunce e in un attimo, in un solo istante tutto svanisce nel profondo del buio più totale. Per la prima volta nella mia vita, devo affermare, con fermezza, di sentirmi orgogliosa di essere una cittadina italiana. Rivolgo, con grande stima e ammirazione, il mio Grazie all’illustrissimo Presidente del Tar Lazio, uomo di ineguagliabile coraggio e forte senso di deontologia professionale, esempio di legalità, giustizia, lealtà e trasparenza.

A pensare che il mio ricorso individuale non pronunciava la parola “annullamento”, il mio ricorso chiedeva/chiede altro.

Sono vicina a coloro che hanno superato tutte le fasi del concorso, sono vicina, a chi come me, è stato, ingiustamente escluso, ma confido tanto nella giustizia. Sono una docente, un dipendente dell’amministrazione pubblica e ho tre dogmi imperniati nel mio cuore: legalità, giustizia, trasparenza.

Se ci sono irregolarità, è giusto che tutto si ripeta e chi ha sbagliato paghi!
Voglio, anzi pretendo che i miei figli crescano in uno stato giusto, onesto, leale, retto, imparziale.

Combatterò al fianco dei giusti, con tutte le mie forze! Sarò lontana dai disonesti, voglio per i miei figli una vita pulita.

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