Vigili urbani in servizio solo nei pressi delle scuole statali. Lettera

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lettera di Cesare Peroncini – Caro direttore, le scrivo per manifestare pubblicamente la perdurante indignazione che mi prende ogni mattina, al ricominciare dell’anno scolastico.

Poiché non voglio assuefarmi a questo stato di cose, ho deciso di impiegare qualche minuto per denunciare quella che, a parer mio, rimane una grave discriminazione.

In breve, questo è lo scenario che si svolge quotidianamente in una zona della periferia di Milano (altrove non saprei): dalle ore 8,00 alle ore 8,10 frotte di studenti di elementari e medie si recano diligentemente alla scuola pubblica paritaria, i primi sempre accompagnati dai genitori che molto spesso, come il sottoscritto, ne accompagnano più d’uno, facendo slalom e gincane tra le automobili accodate e ferme nel traffico mattutino, avendo mille occhi per schivare il ciclista o lo scooter che sorpassa la fila magari non badando che davanti all’auto sorpassata ci sono le strisce pedonali e qualcuno potrebbe sognarsi di attraversare proprio lì.

Insomma, non so se Vasco Rossi avesse in mente questo quando chiedeva “una vita spericolata” ma assicuro che le emozioni sono forti. Che dire? Ordinaria amministrazione per una grande metropoli… forse.

Perché poi, a missione compiuta, scopri che nei pressi sosta un’auto della Polizia municipale dove, riparati dal freddo invernale al tepore del riscaldamento (ci mancherebbe) stanno due agenti, i vigili urbani si chiamavano una volta (i ‘ghisa’ a Milano), che attendono le 8,15 circa per regolare il traffico: in vista di chi?

Dei bambini e genitori che si dirigono a scuola. Quale? Ma quella statale che, sfortunatamente per gli spericolati genitori e contribuenti di serie B, inizia più tardi, alle 8,30.

Ora, che esista una palese discriminazione nei confronti delle famiglie e degli studenti che scelgono la scuola paritaria, molto spesso a fronte di importanti sacrifici, è evidente e non argomenterò qui.

Ecco, non vorrei che la vulgata corrente arrivi a sostenere pure, come gli slogan logori e stantii ma duri a morire, che i ricconi che si possono permettere la paritaria… si dotino anche di agenti di polizia privata per farli attraversare sulle strisce o, perché no, arrivino direttamente in elicottero atterrando sul prato all’inglese della scuola.

O che tutti questi studenti arrivino a scuola accompagnati da un Ambrogio di turno (così si chiamava l’iconico chauffeur dei Ferrero Rocher)?

Forse gli studenti della paritaria sono diversamente ‘pedoni’? O diversamente ‘studenti’? Perché i vigili non fanno attraversare anche loro che frequentano una scuola pubblica?

Caro direttore, come dicevano i porci della più famosa fattoria del ‘900, “Tutti gli animali sono uguali… ma alcuni sono più uguali degli altri”, anche sulle strisce pedonali!

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