Vicepreside rimprovera un alunno, genitore lo colpisce con un pugno. “Gli insegnanti ormai considerati poco autorevoli”. Fedeli “fatti gravi”

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30 giorni di prognosi per il collaboratore del Preside che sabato scorso è stato aggredito dal genitore di un alunno. Attraverso una nota diffusa dall’ANSA la scuola ricostruisce i fatti e commenta amaramente l’accaduto.

La Referente della Scuola Polo per la Formazione di Ambito 13 di Foggia, Gabriella Grilli, in una specifica nota sottolinea inoltre “Le Scuole di Foggia, unite, denunciano il degrado della considerazione sociale non solo degli insegnanti, ma dell’istituzione scolastica in generale. Di fatto, nella società attuale la figura del docente e la stessa Scuola sono percepiti come poco autorevoli e non come espressione diretta di un sistema formativo che rappresenta lo Stato”.

E’ evidente – si legge nella nota – che siamo di fronte ad un problema che non è solo educativo, ma socio-culturale”. “Assistiamo, infatti, – afferma la preside – a numerosi episodi sempre più sconcertanti di aggressione messi in atto da studenti e/o genitori nei confronti degli insegnanti, e ciò è sintomatico dello scadimento della figura docente a causa della decrescente considerazione sociale del docente stesso da parte dei suddetti soggetti”. “Questa scarsa percezione – scrive Grilli – consente a taluni genitori, che hanno già di per sé una certa familiarità con un’interazione sociale verso l’aggressività, di esternarla con estrema facilità verso un insegnante per il solo fatto che questi, per fini educativi, muova dei rimproveri verso uno studente. Tali episodi, giova ricordarlo, vengono perpetrati in danno di soggetti che, per il ruolo, rivestono anche la funzione di pubblici ufficiali e ciò rende ancor più grave l’offesa, sia sotto il profilo sociale che giuridico”.

Sulla questione è intervenuto anche il Ministro Fedeli 

“Quelli di Foggia sono fatti gravi. La violenza fisica o verbale non è mai tollerabile. E lo è ancor meno quando si verifica all’interno di una scuola. Il luogo dove alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi dobbiamo insegnare il rispetto dell’altro, la convivenza civile. Tutti temi su cui la comunità educante sta facendo sforzi enormi. Le famiglie sono una parte importante di questo lavoro educativo e sconvolge pensare che un genitore possa entrare in una scuola e compiere atti simili. Sono fatti che danneggiano profondamente il rapporto scuola-famiglia, che interrompono bruscamente la corresponsabilità educativa e che vanno condannati con forza”.

Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli , sull’episodio che ha riguardato un docente, vice del dirigente scolastico dell’Istituto ‘L. Murialdo’ di Foggia, aggredito sabato scorso da un genitore. La Ministra ha contattato l’insegnante per manifestare la propria vicinanza e quella del Ministero.

“In questi mesi abbiamo lavorato per rimettere al centro l’alleanza educativa fra scuola e famiglie e rilanciare la figura dell’insegnante. Sono temi urgenti. Che non vanno sottovalutati. Questi episodi ne sono un’ulteriore conferma. Abbiamo cominciato un lavoro che va portato avanti con convinzione. Per troppo tempo il dibattito sulla scuola ha lasciato ai margini i temi educativi, la centralità della funzione delle docenti e dei docenti in una società complessa dove la scuola, oggi più che mai, può e deve essere punto di riferimento per le nostre ragazze e i nostri ragazzi. Attaccare la scuola, cercare di toglierle dignità o valore, significa fare un danno al Paese. Per questo condanniamo quanto accaduto a Foggia e continueremo a lavorare per rimettere la scuola al centro del processo di crescita civile dell’Italia”, conclude Fedeli.

Collaboratore del preside aggredito da un genitore: lesioni al setto nasale

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