Viareggio: Seminario di studio sul tirocinio nella nuova formazione iniziale degli insegnanti

Di Lalla
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ANFIS Toscana – Forte affluenza al seminario di studio organizzato dall’ANFIS (www.anfis.eu) sul tirocinio nel nuovo modello di formazione iniziale degli insegnanti che si è svolto lunedì 18 ottobre presso l’Istituto Superiore Galilei di Viareggio.

ANFIS Toscana – Forte affluenza al seminario di studio organizzato dall’ANFIS (www.anfis.eu) sul tirocinio nel nuovo modello di formazione iniziale degli insegnanti che si è svolto lunedì 18 ottobre presso l’Istituto Superiore Galilei di Viareggio.

Circa cento i partecipanti (oltre la capienza dell’aula magna del Galilei) , fra i quali dirigenti scolastici, docenti di scuola secondaria, docenti delle tre Università toscane di Pisa, Firenze e Siena, oltre ad alcuni neolaureati interessati ad abilitarsi all’insegnamento.

Il seminario realizzato all’indomani dell’ emanazione del nuovo regolamento, avvenuta il 10 settembre 2010, si inserisce in un programma di seminari informativi e di discussione che l’ANFIS sta conducendo su tutto il territorio nazionale. Oltre a Viareggio sono già stati realizzati i seminari di Cagliari e Verona, e sono in programma quelli di Vicenza (27 ottobre), Bari (29 ottobre), Mantova – Sabbioneta (dicembre), Napoli (gennaio) e altre sedi in via di definizione.

Sostenuto dal contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, il seminario è stato aperto con dal benvenuto della Dirigente dell’Istituto Galilei Lucia Capizzi, che ha ricordato il ruolo svolto dalla scuola nel campo della formazione iniziale fin dai primi anni delle attività della SSIS.

Il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Lucca e Firenze, dott. Bacaloni, ha portato i saluti dell’Amministrazione anche a nome della Direzione Regionale, apprezzando la tempestività dell’iniziativa e sottolineato l’opportunità dell’intervento informativo. Gli Uffici saranno pronti ad attivare le iniziative che il Regolamento prevede, ma saranno anche disponibili, come in questo caso, a dare corso a interventi di rinforzo e supporto a tutto il processo.

Il presidente dell’ANFIS, prof. Riccardo Scaglioni, ha presentato il nuovo modello indicandone le principali novità: percorso di laurea quinquennale per insegnare nella scuola dell’infanzia e primaria, lauree magistrali specifiche (successive alla triennale) più un anno di tirocinio (in totale sei anni di studio) per l’abilitazione nella scuola secondaria, certificazione B2 in lingua inglese, preparazione specifica nelle nuove tecnologie, preparazione mirata per l’integrazione dei diversamente abili. E’ necessario – ha concluso il presidente ANFIS – dare all’insegnamento lo status di “alta professionalità” e attrezzare i processi di formazione per raggiungere questo obiettivo, valorizzando adeguatamente i migliori e destinando a questo scopo adeguate risorse.

La prof.ssa Patrizia Fornaciari, ex supervisore della SSIS Toscana, ha illustrato in dettaglio i risultati del corso sperimentale, finalizzato a formare la figura del “tutor dei tirocinanti”, tenuto nel primo semestre 2010 dall’ANFIS . Il corso fruibile in modalità blended (su piattaforma didattica on-line e in presenza) si è tenuto in quattro regioni italiane: Veneto (sedi Verona -Venezia), Toscana (Viareggio), Campania (Napoli), Sicilia (Palermo). La seconda edizione del corso partirà a fine anno. Emerge, dei dati analizzati, la consapevolezza della complessità della funzione tutoriale, che richiede una formazione specifica per progettare, gestire e valutare con efficacia il tirocinio formativo attivo e una condivisa opinione dei corsisti sul fatto che le competenze sviluppate nel corso sono state in grado di innalzare in modo significativo la loro professionalità grazie anche a una riflessione e una revisione, condivisa nel gruppo in formazione, delle pratiche professionali utilizzate.

Per l’Università è intervenuto il prof. Luca Curti, ordinario di Letteratura italiana dell’Università di Pisa, già Direttore della SSIS Toscana e presidente della CODISSIS, che ha distinto fra gli elementi di continuità e di discontinuità del nuovo modello rispetto alla precedente esperienza SSIS. Fra i primi, in particolare, ha citato l’integrazione delle competenze disciplinari e di quelle professionalizzanti. Si è poi soffermato su due aspetti: a) la determinazione del numero dei posti da bandire per il TFA e il modo in cui questi verranno definiti; b) i crediti delle lauree specialistiche che non offrono garanzia della preparazione generale sugli elementi fondanti delle discipline di insegnamento. Da questo limite si potrà uscire – ha sottolineato il prof. Curti – con l’elaborazione del profilo professionale del Docente, in cui siano specificati i contenuti irrinunciabili dei saperi disciplinari. Obiettivo comune, infatti, della scuola e dell’università è la qualità della professione docente.

Il prof. Stefano Bucciarelli, Dirigente scolastico del Liceo Galilei di Pisa, ha analizzato la ripartizione dei crediti nelle quattro aree previste nel TFA e ha ripreso il problema della programmazione del numero chiuso al TFA e del collegamento della formazione iniziale con il reclutamento sottolineando che “formare i docenti è comunque un compito dello stato, e le competenze apprese possono anche essere spese, per esempio, all’estero”. Pertanto se è ragionevole la connessione fra formazione e reclutamento, questa connessione non deve impedire a chi volesse intraprendere gli studi per l’insegnamento di farlo comunque (come sta avvenendo da tre anni per la formazione dei docenti di scuola secondaria n.d.r.). Ha poi concluso il suo intervento esprimendo perplessità sulle reali possibilità, per un dirigente scolastico, di avere mezzi per poter davvero ‘scegliere’ i tutor, domandando quali potrebbero essere i criteri per procedere in modo diverso rispetto al passato e sottolineando come la valutazione dell’attività di tirocinio resti una questione che va meglio specificata.

Nel dibattito, che ha seguito le relazioni, sono emerse le preoccupazioni dei docenti precari non abilitati e neolaureati per il ritardo con cui il nuovo modello sta prendendo l’avvio, e sono stati chiesti chiarimenti sulla modalità di concreta attuazione del nuovo modello. Alcuni nodi restano al momento da sciogliere, e richiederanno certamente ulteriori interventi normativi (nuove classi di concorso, determinazione del numero dei contingenti, criteri per la selezione dei docenti di scuola secondaria chiamati dalle università a svolgere il ruolo di tutor coordinatori, …).

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