“Veri Precari Scuola”: congelare concorso abilitati, abilitare chi ha tre anni di servizio e svolgere una sola procedura concorsuale

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comunicato Veri Precari della Scuola – Parliamo del nuovo sistema di reclutamento, contenuto nella L. 107/2015 c.d. buona scuola, FIT che, nella fase transitoria, prevede due concorsi riservati (decreto legislativo n. 59/2017), ma con palese disparità di trattamento nelle due procedure.

IL PRIMO – Concorso non selettivo per abilitati, i quali sono ammessi anche senza aver prestato un solo giorno di servizio. Non solo ma questa prima fase prevede anche l’inserimento di chi si è abilitato all’estero (es.Romania),con procedure a volte discutibili e note a tutti (vedi inchieste giornalistiche di striscia la notizia), e anche quì senza avere svolto un solo giorno di servizio nelle scuole.

IL SECONDO – Concorso selettivo per chi ha almeno tre anni di servizio nella scuola ma è senza abilitazione, i c.d. precari della scuola.
E sono proprio questi precari che, secondo le attuali procedure, dovrebbero cedere, a partire dall’a.s.2018/19, i posti agli abilitati, anche all’estero (es. Romania), che non hanno mai insegnato.

Tecnicamente il problema può essere così sintetizzato:

Il nuovo sistema di reclutamento FIT, intende, nella fase transitoria, eliminare il precariato e sistemare i precari della scuola, cioè i docenti con tre,cinque, sette o più anni di servizio scolastico.

Nella procedura,però, come facilmente si evince tutto viene ribaltato:
Agli abilitati (anche in Romania) senza servizio (non precari) viene riservato un concorso non selettivo da svolgersi subito.

Ai veri precari ,con diversi anni di servizio, un concorso selettivo da svolgersi chissà quando.

Il fatto grave è che gli abilitati (non precari) verrebbero inseriti in ruolo a partire dall’a.s. 2018/2019 scippando il posto ai precari che attualmente stanno lavorando.

I veri precari con servizio, invece, verrebbero inseriti dopo un concorso selettivo , un anno di specializzazione e un anno di formazione (di cui tralaltro si aspetta ancora il bando) a partire dall’a.s. 2020/2021, cioè quando i posti sono già stati defraudati.

E’ palese così la disparità di trattamento a danno dei precari con anni di servizio e a favore di chi, abilitato anche all’estero, si ritrova senza avere mai insegnato in una scuola.

Per evitare questa assurda ingiustizia bisogna:

1) congelare per un anno la procedura di questo assurdo primo concorso già attivato;
2) consentire il conseguimento dell’abilitazione ai precari con almeno tre anni di servizio attraverso un percorso abilitante speciale;
3) avviare una sola procedura concorsuale non selettiva uguale per tutti, che non prescinda dal requisito di almeno tre anni di servizio.

CONCLUSIONI:

A parere di questo coordinamento prima vanno sistemati i precari,abilitati e non abilitati, con almeno tre anni di servizio; successivamente gli abilitati senza servizi.

Il coordinamento per la provincia di Agrigento

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