La valutazione ed il merito nella scuola nei programmi elettorali di alcuni partiti

Di Lalla
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Marco Barone – Internet è ancora una volta la risorsa più importante per conoscere quello di cui i politici non parlano in televisione, visto che nelle piazze, salvo rari casi, per ragioni varie, non si presentano più. L’argomento ridondante prevalente nella comunicazione elettorale è focalizzato sulle liste, sulle tasse, sulle responsabilità politiche, ma nulla o quasi nulla sulle varie questioni che vanno dal lavoro alla sicurezza, dai diritti civili all’immigrazione, dalla scuola alla ricerca.

Marco Barone – Internet è ancora una volta la risorsa più importante per conoscere quello di cui i politici non parlano in televisione, visto che nelle piazze, salvo rari casi, per ragioni varie, non si presentano più. L’argomento ridondante prevalente nella comunicazione elettorale è focalizzato sulle liste, sulle tasse, sulle responsabilità politiche, ma nulla o quasi nulla sulle varie questioni che vanno dal lavoro alla sicurezza, dai diritti civili all’immigrazione, dalla scuola alla ricerca.

Mi soffermerò sui programmi delle principali forze politiche in campo, Pd, Pdl, M5S, Rc, Agenda Monti. E’ singolare notare come tra leTag più ricercate nel Pd vi sia proprio la parola scuola, il cui programma è in sostanza quello della Proposta approvata dall’Assemblea nazionale Varese 2010 con rinvio ad alcuni documenti, come quello sulla valutazione, su cui ritornerò a breve, mentre in altri casi non sono visibili le Tag ed in altri casi
ancora come quello di Rivoluzione civile tra le varie Tag non esiste la parola scuola.

Ad oggi Rivoluzione Civile ed Agenda Monti non hanno un programma specifico sulla scuola, ma hanno aperto un dibattito ma dall’orientamento chiaro. Il Pdl ha un programma sintetico che si pone in continuità con gli ultimi interventi attuati in tema di scuola. Il Movimento a cinque stelle lo sta definendo.

Insomma a poche settimane dal voto, salvo quello del Pd e PDL, non emerge ancora un programma certo sulla scuola e questo vorrà pur significare qualcosa.

Veniamo al dunque della questione autonomia e valutazione come espressa nei vari programmi elettorali o intenzioni di governo desumibili anche dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa.

Autonomia

Pdl ed Agenda Monti sembrano essere a favore di una vera e propria Autonomia delle scuole nella scelta degli insegnanti, negli organici e nella gestione efficiente dell’offerta scolastica e formativa . Nello spazio dibattito dell’Agenda Monti, ove vengono pubblicati gli interventi di cui si condivide l’oggetto, si sottolinea che occorre rendere libero il Dirigente Scolastico di scegliere i suoi insegnanti e la formazione loro necessaria, i criteri di selezione dei potenziali candidati e dei vari percorsi formativi, certo che le scelte strategiche saranno misurate in modo oggettivo e che da esse dipenderà il successo della scuola e le risorse che le saranno assegnate.
Si propone, nel dibattito dell’Agenda Monti, in sostanza il modello Vales di valutazione delle scuole, che prevede l’inseguimento dello studente anche dopo gli studi scolastici. Si legge infatti che occorre valutare la scuola misurando le opportunità che i suoi diplomati sono riusciti a cogliere, sia in termini di carriera professionale che in termini di carriera scolastica. Magari tenendo traccia dei vari percorsi individuali con questionari a distanza di
anni dal diploma. Oppure che la scuola potrebbe inoltre essere valutata sulla base di altri parametri legati alla professionalità del suo corpo insegnante (esperienza internazionale, curriculum scolastico e personale, etc) sulla base dell’offerta formativa, delle strutture messe a disposizione etc.

Il Pd in tema di autonomia esalta in particolar modo il ruolo che la scuola deve avere con le autonomie locali, è contrario alla chiamata diretta dei Docenti da parte della Dirigenza Scolastica ma propone di assegnare un organico funzionale che includa, anche per reti di scuole, personale stabile per le supplenze brevi e professionalità specializzate a supporto dei ragazzi con bisogni speciali (autismo, dislessia, discalculia).

Il Movimento a cinque stelle della Sicilia ha invece approfondito la questione scuola proponendo un programma che dovrà essere sottoposto a valutazione dagli aderenti al movimento nazionale considerato. In tema di autonomia si sottolinea: Riconoscimento dello status di scuola di eccellenza con relativi supporti perf avorire i talenti. (più laboratori, personale specializzato, scambi con altri studenti nel mondo, stage, ecc…); Facoltà nell’ambito dell’autonomia scolastica ad aumentare le oresettimanali del P.O.F. fino a 45 (es. orario 8-17 per 5 giorni settimanali) con l’obbligo del MIUR di fornire il personale. (in modo da avere le scuole aperte anche di pomeriggio o sera offrendo corsi, laboratori, stage ecc…)

Valutazione delle scuole meritocrazia e valorizzazione

Tutti i programmi delle principali forze politiche che ho elencato, affrontano o toccano il tema della meritocrazia e/o della valutazione e valorizzazione.

Rivoluzione Civile afferma (ad oggi è l’unica affermazione in tema di scuola) di volere una scuola pubblica che valorizzi gli insegnanti e gli studenti con l’università e la ricerca scientifica pubbliche non sottoposte al potere economico dei privati

Il PDL propone la Valutazione di scuole, docenti e università al fine di favorire la meritocrazia.

Il Movimento a Cinque Stelle parla di una Valutazione dei docenti ma universitari da parte degli studenti mentre quello siciliano, nelle sue proposte da far votare agli aderenti del movimento a cinque stelle propongono la Valorizzazione del percorso didattico, educativo e professionale del personale la Sburocratizzazione della funzione docente. Corsi di aggiornamento obbligatori (didattica, pedagogia, informatica, inglese,).Valutazione dell’efficacia dell’azione formativa del docente per valorizzare il merito.

Per Mario Monti si deve risalire alle sue dichiarazioni passate ove faceva riferimento all’urgenza di rafforzare il sistema nazionale di valutazione delle scuole e di modificare le modalità di reclutamento e carriera dei docenti, in
assenza dei quali è difficile puntare a un miglioramento della qualità dell’insegnamento.

Il Pd, che probabilmente salvo mutamenti imprevisti, vincerà le elezioni politiche, dedica uno specifico documento al tema della valutazione divisa in quattro punti.

1)"La principale valutazione da mettere in campo è rivolta al sistema scolastico italiano nel suo complesso a partire dal governo nazionale (ruolo del Ministero in primis), dai risultati generali ottenuti e dall’uso generale delle risorse: se cioè sono adeguate ed equamente distribuite. Sotto la lente della valutazione vanno quindi anche le agenzie nazionali come Invalsi e Ansas".

2) "Il secondo grande filone della valutazione è quello delle singole autonomie scolastiche e delle loro reti di servizio: valutarle significa riconoscere la loro importanza istituzionale. Per questa valutazione, cui (nell’arco di un triennio o un quinquennio) dovrebbe aver diritto ogni scuola, va previsto e opportunamente formato un corpo di ispettori della Repubblica che, coadiuvati da un team, svolgono, contestualmente alla valutazione, un ruolo di consulenza, assistenza e supporto".

3) "La terza valutazione è quella degli esiti scolastici a supporto della dirigenza e della crescita professionale dei docenti e di tutta la comunità questo tipo di valutazione si occupa oggi l’Invalsi, che per essere autorevole dovrebbe diventare un istituto autonomo dal Ministero e dotato di risorse certe ed adeguato personale per i propri compiti istituzionali; in tale scenario, oltre che all’apprendimento, essi potrebbero estendersi a quelli di una
specie di “ISTAT della scuola” con il compito, ad esempio, di raccogliere dati demografici e produrre attendibili previsioni del fabbisogno degli anni successivi, oggi svolto da società private".

4) "La quarta valutazione è legata ad un sistema di incentivazione e promozione della crescita professionale del personale docente e dirigente della scuola".

L’articolo originale

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