Valutare i prof con questionari di studenti e genitori? Si sperimenta a Imola

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Giulia Boffa – Gli studenti del Rambaldi Valeriani di Imola hanno proposto al Dirigente del liceo di somministrare agli studenti un questionario sui loro prof da compilare in forma anonima nelle classi (ma solo se i professori accettano). I risultati rimarranno rigorosamente anonimi e saranno consultabili solo dai docenti valutati.

Giulia Boffa – Gli studenti del Rambaldi Valeriani di Imola hanno proposto al Dirigente del liceo di somministrare agli studenti un questionario sui loro prof da compilare in forma anonima nelle classi (ma solo se i professori accettano). I risultati rimarranno rigorosamente anonimi e saranno consultabili solo dai docenti valutati.

Questa proposta ha scatenato una polemica che ha visto lo scontro tra il sindacato di base Usb, che attribuisce l’iniziativa al preside e lo stesso preside. Mentre, quest’ultimo assicura che la proposta è partita dagli studenti e non è una valutazione del lavoro degli insegnanti.

Uno dei punti criticati dal sindacato riguarda il fatto che se viene fuori un’insoddisfazione dell’utenza è colpa solo dell’insegnante. Nel questionario continua il sindacato non c’è "neppure l’ombra di riflessioni autocritiche dell’allievo sulle proprie motivazioni, sul tempo dedicato allo studio, sul proprio interessamento alla formazione, sulle modalità di intervento dei genitori nello studio, nel profitto e nel comportamento".

Il dirigente si difende dicendo che il questionario di gradimento è un prodotto esclusivo degli studenti ed è stato presentato al consiglio d’istituto e poi al collegio dei docenti; il questionario non era obbligatorio, ma gli esiti, secondo il dirigente, potevano essere utili ai docenti per capire quali fossero i  miglioramenti possibili nella loro relazione con gli studenti. Non tutti gli insegnanti hanno perciò aderito all’iniziativa.

Sul ruolo degli studenti e dei genitori nella valutazione dei prof è un punto caldo che animerà il prossimo dibattito sul merito. Un questionario di gradimento è stato inserito, ad esempio, nella sperimentazione sperimentazione “Valorizza”, di cui abbiamo parlato in questo articolo.

In ognuna delle trentatre scuole di vario ordine e grado di Lombardia, Piemonte e Campania che hanno aderito alla sperimentazione avviata dal MIUR è stato creato un  "Nucleo di valutazione" formato, in ogni scuola, da due docenti eletti dal collegio dei docenti e dal preside-dirigente.

Il Nucleo aveva a disposizione alcuni strumenti: la conoscenza dei candidati, le risposte ad un questionario di autovalutazione e un curriculum vitae di ciascuno nonché le risposte ad un questionario inviato a tutti i genitori e agli alunni del quarto e quinto anno della secondaria.

Altre proposte di valutazione intendono invece affidare ai dirigenti la responsabilità di valutare i docenti migliori, come ha sostenuto la stessa Giannini, invocando il modello anglosassone.

Chissà se l’esperienza di Imola non verrà presa a modello

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