VALeS: un progetto concepito da persone che non conoscono le regole del gioco

Di Lalla
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Enrico Maranzana – La legge ha sostituito il termine “scuola” con “sistema educativo di istruzione e formazione” (nota 1). Il legislatore ha affrontato il problema scolastico in conformità alle moderne tecniche per il trattamento delle situazioni complesse: lo ha scomposto in sottoproblemi e ne ha affidato la soluzione a soggetti diversi.

Enrico Maranzana – La legge ha sostituito il termine “scuola” con “sistema educativo di istruzione e formazione” (nota 1). Il legislatore ha affrontato il problema scolastico in conformità alle moderne tecniche per il trattamento delle situazioni complesse: lo ha scomposto in sottoproblemi e ne ha affidato la soluzione a soggetti diversi.

L’esistenza di una molteplicità di organismi implica sia la distinzione delle funzioni, sia il relativo coordinamento.

Si tratta di una problematica aggredita e risolta dall’art. 37 del decreto legislativo 150/2009 sulla dirigenza pubblica che riafferma e “rafforza il principio di distinzione tra le funzioni di indirizzo e controllo spettanti agli organi di governo e le funzioni di gestione amministrativa spettanti alla dirigenza”.

Ecco perché il voler “valorizzare il ruolo e la leadership del dirigente all’interno dell’autonomia scolastica e della comunità professionale” è sintomo di disorientamento e di confusione.

Nell’istituzione scuola il dirigente scolastico non è un leader, è un funzionario dello Stato la cui fondamentale attribuzione è: portare a unità il sistema. La sua azione deve innanzitutto riguardare la redazione di ordini del giorno atti a vincolare l’attività degli organismi collegiali alle responsabilità connesse al mandato loro conferito e, in tal modo, insufflare loro lo spirito vitale.

Il ministero che ripropone un modello obsoleto che privilegia “l’area della dirigenza scolastica con riferimento alla direzione” commette un errore da matita blu.

Anche un siffatto richiamo all’autonomia scolastica non solo è fuori luogo, è contraria alla legge. “L’autonomia si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione” e si sviluppa per raffinamenti successivi, dal generale al particolare, con approccio TOP-DOWN (nota 2).

Progettualità non è una parola generica: il suo significato è codificato!

Formazione .. Educazione .. Istruzione .. Insegnamento sono gli stati del processo progettuale scolastico. I diversi organismi che sovraintendono a tali funzioni sono da concepire come delle scatole nere di cui si definiscono e si controllano solamente gli INPUT e gli OUTPUT.

In questo contesto un leader è d’intralcio!

La progettualità è pratica universalmente utilizzata.. ma il dipartimento ministeriale che ha concepito VAEeS non l’ha applicata!

***
Il progetto sperimentale per la valutazione esterna è finalizzato alla “sperimentazione di un modello di valutazione della scuola e della dirigenza”. La sua trasposizione nelle scuderie Ferrari consente di apprezzarne la valenza.

Che senso ha mettere a punto sofisticati congegni per misurare le prestazioni dei prototipi se si considerano le attività dei meccanici, dei piloti, dei progettisti come variabili non significative?

Rimando a “Coraggio! Organizziamo le scuole”, visibile in rete, che mostra l’inevitabilità del fallimento dell’iniziativa sperimentale VALeS.

NOTE

1 CFR. in rete “La scuola del XXI secolo

2 CFR in rete “La scuola rivedrà le stelle?

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