Vademecum “A scuola a prova di privacy”, analisi del documento
Il Vademecum per la “Scuola a prova di privacy” diffuso dal Garante per la privacy lo scorso 7 novembre è l’ultimo tassello degli interventi sul tema del trattamento dei dati personali in ambito scolastico.
Il Vademecum è composto di cinque parti:
- regole generali
- vita dello studente
- mondo connesso e nuove tecnologie
- pubblicazione on line
- videosorveglianza e altri casi.
La regola generale per il trattamento dei dati prevede che le scuole possono trattare solamente i dati personali:
- necessari a finalità istituzionali
- espressamente previsti dalla normativa di settore
In questi casi non sono tenute a chiedere il consenso degli studenti.
Alcune categorie di dati personali (origini razziali, convinzioni religiose, stato di salute, convinzioni politiche, dati di carattere giudiziario notizie relative a contenziosi in ambito scolastico) devono essere trattate con estrema cautela.
In caso di violazione della privacy l’interessato può presentare una segnalazione o un reclamo al Garante; diversamente, il “ricorso” è riservato ai casi in cui il titolare del trattamento non abbia dato adeguato riscontro alla richiesta dell’interessato di esercitare i propri diritti assicurati dal Codice della privacy.
Nella sezione del Vademecum riservata alla vita dello studente sono riportate le soluzioni ai problemi più frequenti:
- Iscrizione a scuole e asili
- Temi in classe
- Voti ed esami
- Comunicazioni scolastiche
- Disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento
- Gestione del servizio mensa
- Dalla scuola al lavoro
- Curriculum e identità digitale dello studente
All’interno del vademecum ampio spazio è dedicato anche al mondo connesso e nuove tecnologie dove sono riportate importanti indicazioni per la prevenzione del cyber bullismo.
Il Vademecum inoltre afferma l’utilizzo di telefoni cellulari, di apparecchi per la registrazione di suoni e immagini è consentito esclusivamente per fini personali, e sempre nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone coinvolte.
In ogni caso le istituzioni scolastiche hanno, comunque, la possibilità di regolarne o di inibirne l’uso.
Parrebbe quindi che, secondo il Vademecum, la regola generale sia quella del consenso salvaguardando l’autonomia della scuola nel dare regole limitative.
Il testo integrale del Vademecum è disponibile tra le estensioni web del manuale per il concorso dirigenti scolastici.
Per leggere l’analisi completa del documento, curata del prof. Giuseppe Mariani, vai al blog Edises.