Vaccini, SIP: non abrogare la legge ma integrarla

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Secondo i pediatri italiani, la legge sull’obbligo vaccinale non va abolita, ma integrata con provvedimenti volti a tutelare i soggetti piu’ fragili che per varie ragioni non possono essere vaccinati e con la diffusione di programmi di alfabetizzazione sanitaria a partire dalla scuola materna.

La legge sui vaccini ha permesso in pochi mesi un aumento delle coperture dal 3 al 10% per 10 vaccinazioni (antidifterite-tetano-pertosse-polio-epatite B-emofilo influenzale B e anti-morbillo-rosolia-parotite-varicella).

“Provvedimento nato dalla necessita’ – ha ricordato il presidente della SIP Alberto Villani nella sua audizione al Senato- di tentare di arginare una situazione epidemiologica pericolosa per la salute pubblica che ha determinato, numeri alla mano, oltre 5.000 casi di morbillo nel 2017 e oltre 2.700 dall’inizio del 2018. E purtroppo, incredibilmente in un Paese come l’Italia in questi tempi, 6 decessi nel 2017 e 3 nel 2018. Non quindi un morto ogni 1.000-10.000 casi di morbillo come riportato nelle statistiche degli anni scorsi, ma 1 morto ogni 700-800 casi di morbillo”.

La Societa’ Italiana di Pediatria ritiene “fondamentale e urgente introdurre il regolare insegnamento dell’educazione sanitaria a partire dalla scuola materna e fino al conseguimento del diploma di scuola media superiore e la diffusione di programmi di alfabetizzazione sanitaria frutto dell’interazione tra Ministero della Salute e MIUR, attraverso tutti i mezzi di informazione e del web.”

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