Vaccini, cosa potrebbe cambiare: obbligo flessibile e abolizione divieto frequenza

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La mancata presentazione della documentazione, attestante l’avvenuta vaccinazione o l’esonero o il differimento della stessa o la formale richiesta di vaccinazione all’ASP di riferimento, ai sensi della legge n. 119/2017, comporta specifiche sanzioni per gli alunni degli asili nido/scuola dell’infanzia e per quelli della scuola primaria/secondaria sino a 16 anni.

Vaccini: sanzioni legge 119/2017

Dobbiamo distinguere tra bambini da 0 a 6 anni e alunni da 6 a 16 anni:

  • bambini 0-6 anni: se non in regola con le vaccinazioni non possono frequentare asili nido e scuole dell’infanzia (Il Ministro Salvini al riguardo ha scritto alla Grillo affinché si superi tale divieto e si faccia proseguire la frequenza dei piccoli alunni sino al termine dell’anno scolastico);
  • alunni sino 16 anni: per le famiglie degli alunni non in regola con le vaccinazioni, sono previste sanzioni pecuniarie da 100 a 500 euro.

Vaccini: DDL M5S

L’obbligo vaccinale previsto dalla summenzionata legge n. 119/2017 potrebbe essere abolito e introdotto come “obbligo flessibile”, secondo quanto previsto dal DDL depositato da un gruppo di senatori tra cui i primi firmatari Stefano Patuanelli (M5S) e Massimiliano Romeo (Lega).

Vediamo le principali novità che potrebbe introdurre il predetto disegno di legge.

Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV)

La proposta di legge prevede un Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV) che individua e aggiorna periodicamente:

  • gli standard minimi di qualità delle attività vaccinali;
  • gli obiettivi da raggiungere sul territorio nazionale;
  • le modalità di verifica del conseguimento degli obiettivi.

Monitoraggio dei programmi vaccinali

Si prevede un monitoraggio dei programmi vaccinali, svolto su base semestrale, grazie ai dati contenuti nell’Anagrafe vaccinale nazionale (attualmente denominata “anagrafe nazionale vaccini”) , al fine di verificare le coperture vaccinali in relazione al Calendario vaccinale nazionale vigente ed elaborare indicatori a livello nazionale, regionale e aziendale, anche a fini comparativi.

Piani Straordinari d’Intervento: quando i vaccini diventano obbligatori

Se dal monitoraggio delle coperture vaccinali si rilevino significativi scostamenti dagli obiettivi fissati dal PNPV, tali da ingenerare il rischio di compromettere l’immunità di gruppo, vengono adottati Piani Straordinari d’Intervento.

I Piani prevedono, laddove necessario, l’obbligo di effettuazione di una o più vaccinazioni per determinate coorti di nascita ovvero per gli esercenti le professioni sanitarie, al fine di raggiungere e mantenere le coperture vaccinali di sicurezza.

L’obbligo delle vaccinazioni, dunque, viene imposto soltanto nei casi in cui si è lontani dagli obiettivi fissati dal PNPV e soltanto dove è necessario.

I Piani straordinari di intervento, infine, possono subordinare temporaneamente, su base nazionale, regionale o locale, in base ai dati dell’Anagrafe, la frequenza delle scuole statali, delle scuole private non paritarie, dei servizi educativi per l’infanzia e dei centri di formazione professionale regionale all’avvenuta somministrazione di una o più vaccinazioni.

Sanzioni

Nel disegno di legge, che abroga la legge n. 119/2017 esclusi alcuni articoli, non è più prevista la sanzione del divieto di ingresso negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia per i bambini non in regola con le vaccinazioni obbligatorie.  

Le famiglie, che non provvedono a far vaccinare i figli, secondo quanto previsto dai Piani straordinari di intervento (quindi solo quando le vaccinazioni diventano obbligatorie, come detto sopra), vanno incontro ad una sanzione amministrativa pecuniaria da cento a cinquecento euro (la medesima della legge precedente).

Come detto nel paragrafo precedente, però, nei casi in cui le vaccinazioni si rendano obbligatorie, i Piani straordinari possono subordinare, temporaneamente e non per forza in tutto il territorio nazionale, la frequenza scolastica all’effettuazione della vaccinazione prevista.

Compiti delle scuole

Il disegno di legge non assegna compiti alle istituzioni scolastiche e affida i controlli esclusivamente alle ASL.

Soltanto nei casi in cui si renda necessario l’obbligo, ossia nei casi di scostamenti significativi dagli obiettivi fissati nel PNPV, alle scuole può essere chiesto di  adottare ogni misura idonea a tutelare la salute degli iscritti non vaccinabilianche assicurando che tali soggetti siano inseriti in classi nelle quali siano presenti solo minori vaccinati o immunizzati, fermo restando il numero delle classi determinato secondo la normativa vigente.

Le istituzioni scolastiche, in definitiva, nel caso si rendano obbligatori i vaccini, possono essere chiamate dai succitati Piani Straordinari d’Intervento a tutelare i bambini/studenti che non si possono vaccinare (per condizioni legate al proprio stato di salute).

Disegno di legge Vaccini, scarica

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