Uscita alunni medie, a Livorno dopo 15 minuti di ritardo dei genitori vengono contattate le autorità

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Uscita alunni dalla scuola media. Scoppia il caso Livorno. Le scuole cittadine da oggi non lasceranno uscire gli alunni in assenza dei genitori. Trascorsi 15 minuti dall’orario di uscita della classe, il personale contatterà le autorità, qualora i genitori non siano presenti.

Uscita degli alunni dalle scuole medie, scoppia il caso Livorno. In assenza di una normativa nazionale che innovi sulla situazione attuale, le scuole medie di tutta Italia navigano a vista cercando di capire come muoversi in merito al problema della consegna o meno dei ragazzi ai propri genitori alla fine dell’ultima ora per evitare responsabilità da omessa vigilanza.

Mentre il legislatore sta cercando di approvare un provvedimento che sia risolutivo, domattina 15 novembre le scuole medie di Livorno potrebbero fare da apripista per tutta Italia con un’interpretazione restrittiva e rigorosissima della normativa attuale e soprattutto della giurisprudenza di merito e della Cassazione, che costringe i genitori a farsi carico del ritiro dei propri figli all’uscita da scuola. La scuola media Bartolena, con le sue quattro sedi staccate per un totale di 900 alunni, addirittura, avrebbe voluto iniziare già lo scorso 7 novembre: “In attesa dell’approvazione di una legge che preveda espressamente la possibilità di uscita autonoma degli alunni al termine delle lezioni”, si legge in un provvedimento emesso da Simonetta Costagliola, dirigente della scuola media Bartolena, “si comunica che a partire da lunedì 6 novembre 2017 gli alunni dovranno essere prelevati dai genitori o da un maggiorenne all’uopo delegato dagli stessi”.

E sarebbe stata un’eccezione rispetto a tutte le altre scuole medie della città (per un totale di 4000 alunni coinvolti), che avevano individuato la data del 15 novembre. Poi si è deciso di conformarsi all’indirizzo, comunque drastico, adottato dalle altre scuole della città e che domattina costringerà migliaia di famiglie a correre ai ripari, con la prefettura e le forze dell’ordine preoccupate anche per i prevedibili disagi sul traffico stradale: “Faremo il possibile per contenere i disagi, assicura il vicesindaco Stella Sorgente”.

Alcune scuole hanno pensato di attivare servizi di piedibus o di rivolgersi a cooperative, altre lo hanno escluso per non gravare sul bilancio delle famiglie. Così, “preso atto delle esigenze organizzative espresse dalla componente Genitori rappresentanti nei consigli di classe” e “considerata la validità di molte esigenze dovute alle iniziali difficoltà organizzative e la necessità di attivare forme di comunicazione e di collaborazione più efficaci tra scuola e famiglie”, la dirigenza dell’istituto Bartolena ha disposto nei giorni scorsi che la nuova regolamentazione dell’uscita è “prorogata con inizio il giorno 15 novembre salvo eventuali nuove disposizioni. Si invitano comunque i genitori a continuare ad organizzarsi per l’uscita del proprio figlio con una persona maggiorenne”.

Ed ecco il documento con cui è stato decisa la novità che farà discutere e che potrebbe come detto fare da apripista sul piano nazionale se non arriveranno novità dal Parlamento. “Si comunica – spiega la scuola livornese – che, in attesa dell’approvazione di una legge che preveda espressamente la possibilità di uscita autonoma degli alunni al termine delle lezioni, a partire da lunedì 6 novembre 2017 (proroga al 15 novembre, come detto, ndr) gli alunni dovranno essere prelevati dai genitori o da un maggiorenne all’uopo delegato dagli stessi.

Tale disposizione, discussa nella seduta del Collegio dei docenti del 24 ottobre u.s., si rende necessaria a seguito della recente sentenza della Corte di Cassazione n. 21593/2017, che ha riportato all’attenzione generale la questione della sicurezza e della protezione del minore, in modo particolare in relazione al contesto scolastico, confermando ciò che una lunga giurisprudenza in materia aveva già sancito, e cioè che la tutela degli studenti affidati alla scuola prevale sempre e comunque su ogni altra considerazione.

Sul piano normativo, i genitori, i tutori e il personale della scuola, ai sensi degli articoli 2047 e 2048 del Codice Civile e dall’art. 591 del Codice Penale, hanno specifiche responsabilità (subiscono relative pene) in caso di ‘omessa sorveglianza’ e/o ‘abbandono del minore di 14 anni’, il quale è giuridicamente considerato soggetto ‘incapace di intendere e volere’. L’assoluta incapacità permane fino al quattordicesimo anno (art. 97 Codice Penale). D’altra parte l’orientamento costante della giurisprudenza negli ultimi 20 anni esclude ogni azione diretta a richiedere ai genitori, o ad accettare da essi, l’autorizzazione al rientro a casa degli alunni da soli o non accompagnati da soggetto maggiorenne, come si è fatto nel tempo. Il Regolamento di Istituto non può, né deve, contenere disposizioni dirette a richiedere ai genitori l’autorizzazione al rientro a casa degli alunni da soli o senza accompagnamento di soggetto maggiorenne (cfr. Trib. Trieste, ordinanze 21110/2010 e 02112/2010).

Ogni Istituto, accettando la domanda di iscrizione degli alunni, assume l’obbligo di vigilare sulla loro integrità psicofisica, sicurezza e incolumità. La sentenza della Cassazione n. 17574/2010 ha stabilito che tale obbligo permane a carico degli addetti al servizio scolastico per tutto il tempo in cui gli alunni minorenni sono ad essi affidati, e quindi fino al subentro dei loro genitori o delle persone da questi incaricate. Il dovere di vigilanza predetto è comunque riferibile in via preminente ai docenti, ma grava anche sul personale A.T.A., mentre gli obblighi organizzativi di controllo e di custodia ad esso funzionali – da adempiere tramite gli opportuni provvedimenti organizzativi di competenza – fanno capo al Dirigente Scolastico. Confidando nella pronta collaborazione di tutti, auspico che le difficoltà organizzative delle famiglie e il disagio iniziale del personale scolastico potranno essere superati con l’impegno di tutte le componenti coinvolte”.

Fin qui il documento della Scuola Media Bartolena che consente di far luce su quanto sta succedendo. Ma nella sostanza cosa succederà domattina? La scuola livornese ha sancito che “i docenti dell’ultima ora di lezione e i collaboratori scolastici adotteranno le seguenti misure organizzative: 1) al termine delle lezioni al suono della prima campanella i docenti accompagnano gli alunni, disposti in fila per due, alla porta principale per gruppi di classe e negli orari indicati nelle pagine successive. 2) L’insegnante si assicura di consegnare gli alunni al genitore o a persone maggiorenni con delega scritta in possesso di documento di identità (si accettano anche deleghe collettive: un adulto per max 10 alunni). Il docente o il collaboratore scolastico ne verificherà l’identità attraverso il nominativo indicato dal genitore e la corrispondenza con la carta di identità”. E in caso di mancato ritiro dell’alunno al termine delle lezioni? “Si procederàcome segue: A) Il docente della classe, trascorsi 10 minuti, direttamente o tramite la segreteria dell’Istituto, contatta la famiglia affinchè provveda al ritiro dell’alunno nel più breve tempo possibile. B) In caso di mancato reperimento di un genitore dell’alunno entro i 15 minuti dall’orario di uscita della classe, il personale dell’istituto contatterà le autorità competenti affinchè provvedano o a rintracciare un genitore o a prendersi l’onere di portare a casa l’alunno. In nessun caso il personale della scuola è autorizzato a portare a casa l’alunno a piedi o con qualsivoglia altro mezzo di trasporto. C) Reiterati ritardi nel ritiro dell’alunno da parte di un genitore o delegato, comporteranno la segnalazione alle autorità competenti”.

Un barlume di speranza circa la soluzione del dilemma scoppiato di recente a seguito di una sentenza della Corte di Cassazione, giunge, come abbiamo anticipato ieri, dalla Commissione Bilancio del Senato, che dovrà passare in ogni caso al vaglio dell’aula nelle prossime settimane prima che diventi legge. Secondo quanto prevede un emendamento firmato dal senatore Marcucci, gli studenti potrebbero uscire autonomamente da scuola, previa un’autorizzazione dei genitori che esonera gli istituti dalla responsabilità connessa all’obbligo di vigilanza. L’emendamento prevede anche la modalità di esenzione dalla responsabilità in caso di utilizzo degli scuolabus.

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