Università, UDU: Eurydice 2017 conferma nostre denunce. Siamo il terzo Paese UE con tasse più alte

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comunicato UDU – Eurydice 2017, il rapporto della Commissione UE sui sistemi nazionali di tassazione e diritto allo studio supporta le denunce contenute nella nostra campagna per l’Università aperta.

Il 90% degli studenti paga le tasse universitarie, le terze più alte d’Europa, e solo poco più di 9 studenti su 100 ricevono una borsa di studio. Una combinazione letale che nega il diritto allo studio ed è complice di uno svuotamento delle nostre università che colpisce le famiglie più povere.

Dichiara Elisa Marchetti, coordinatrice dell’Unione degli Universitari: “A breve conosceremo i dettagli della prossima legge di bilancio. Quello che già conosciamo da anni sono i numeri del fallimento dell’università. Siamo il paese che meno investe in istruzione e questo si ripercuote soprattutto sugli studenti con meno possibilità di passare dalla scuola all’università e poi di essere in grado di proseguire il percorso di studio fino al titolo. Tasse alle stelle e un supporto economico per meno di uno studente su dieci fanno sì che da un lato la scelta dell’università sia economicamente insostenibile e dall’altro che anche chi, con sacrifici, decida di investire nel proprio futuro non venga sostenuto dallo Stato.”

Prosegue la coordinatrice dell’UDU: “Siamo il terzo paese con le tasse più alte dell’Unione Europea (circa 1400€) e presto saremo il secondo, quando purtroppo si formalizzerà la Brexit. Nelle sole lauree triennali la tassa media passa da 1262 euro a 1316 in un solo anno: il 4,3% in più! Siamo tra i Paesi con la più bassa percentuale di borsisti. Tutto questo mentre in Germania le tasse universitarie sono state abolite e un quarto degli studenti riceve una borsa, e in Francia la tassa media è di circa 200€ e i borsisti sono il 40%. Anche la Spagna, un paese dell’Europa Meridionale fa meglio di noi: il 30% degli studenti riceve un sostegno economico!

Conclude Elisa Marchetti: “Abbiamo già intrapreso un percorso di mobilitazione e intensificheremo la nostra azione se non vedremo risposte chiare a questa situazione drammatica. Chiediamo che si trovino almeno 150 milioni di euro da investire nel Fondo Integrativo Statale per le borse di studio e che il Fondo di Finanziamento Ordinario destinato alle Università sia incrementato con la finalità prioritaria di abbattere in modo sostanziale la contribuzione studentesca: i bilanci non si devono più reggere solo sulle spalle degli studenti e le tasse devono essere limitate ulteriormente e abbassarsi per tutti, con maggiore progressività. Università aperta significa anche università gratuita: un’utopia solo per l’Italia come dimostrano i dati degli altri Paesi. Per questo continueremo a batterci!

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