Università, Link: legge bilancio deludente, mobilitazione continua

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Comunicato Link Coordinamento Universitario – “La mobilitazione continua per il presente e il futuro dell’Università. Non per noi ma per tutti.”

Ieri 30 dicembre 2018 è stata approvata in via definitiva la manovra finanziaria, su cui come Studenti e Ricercatori Determinati avevamo già espresso parecchie criticità nel passaggio al Senato.

Il governo, nonostante proclami di “cambiamento” sull’università, ha confermato misure inadeguate e insufficienti, in continuità con le politiche di disinvestimento degli ultimi 10 anni, mettendo in serio rischio la tenuta del sistema pubblico universitario, senza alcun tipo di inversione di rotta.

La legge di bilancio “congela” 100 milioni nella previsione, di cui 40 mln agli Atenei, 30 mln alla ricerca di base e 30 mln al fondo per il diritto allo studio, in aggiunta ad investimenti di FFO che non rivedono le quote premiali di riparto e che non tengono conto minimamente della scure di questi anni su corsi di laurea e sul blocco del turn over.

Viene confermato il blocco delle assunzioni sino al 1 dicembre 2019 sui punti organico previsti per il medesimo anno. Gli stessi punti organico che vengono erogati con fortissimo ritardo dal Miur e che costringe le università a non bandire un numero di concorsi necessari affinché i ricercatori raggiungano un presente e un futuro stabili.

Tale blocco mette in seria difficoltà la qualità del percorso formativo, a causa della carenza di organico e lancia un precedente inequivocabile: Il Governo può ritardare la possibilità di migliaia di competenze e intelligenze degli atenei e della PA di vedere la luce dopo anni di contratti a rinnovo e a ribasso col rischio di trovarsi fuori da un momento all’altro.

Il 2019 avrebbe dovuto rappresentare l’anno del cambiamento per l’Università, la ricerca ed il diritto allo studio: Nel 2019 studieranno, sempre di più, solo studenti che possono permettersi di affrontare costi tra i più alti in Europa; la didattica e la ricerca continuerà a vivere sulle spalle di precari. L’Università entrerà ancora più in crisi. Il nostro Paese continuerà ad essere fanalino di coda negli investimenti e nella programmazione economica in Istruzione e Ricerca.

Gli Studenti e i Ricercatori Determinati, in questo “messaggio di fine anno” lanciano un appello affinchè si rimetta al centro del dibattito pubblico il ruolo sociale dell’Università e al fine di coinvolgere la società e la cittadinanza sulla necessità di avviare un iter di riforma del pre-ruolo, di un ordinamento ordinato e ciclico, di una Legge Nazionale Quadro sul DSU e tante altre misure che darebbero respiro e visione al nostro Paese per uscire dalla Crisi.

Un appello a docenti, ricercatori, lettori e personale tecnico amministrativo a costruire un movimento di rilancio e proposta insieme, unificando tutte le singole istanze.

Dopo la battaglia di questi mesi la mobilitazione di Studenti e Ricercatori Determinati continuerà perchè l’Istruzione e la Ricerca rimangono la base fondamentale e costituzionale del vero sviluppo e della vera crescita del Paese.

Qui il video messaggio di fine anno al Paese degli Studenti e dei Ricercatori Determinati: https://drive.google.com/file/d/15VcpTVpzABg6ZuPOQQq9RgAxmGyVnYSS/view?usp=sharing

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