Università. il Comitato LINK consegna 60.000 firme per la legge di iniziativa popolare per il diritto allo studio

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Questa mattina Link coordinamento universitario promotrice di “ALL IN – per il diritto allo studio universitario” insieme ad altri organizzazioni, associazioni e comitati locali hanno depositato alla camera oltre 60.000 firme di sostegno alla proposta di legge di iniziativa popolare che garantisce a tutti la possibilità di studiare perché l’attuale sistema di Diritto allo Studio non fornisce gli strumenti e le garanzie per intraprendere in maniera libera la scelta di iscriversi a un corso di studio universitario.

In Italia la spesa complessiva per l’istruzione universitaria è ferma allo 0.9% del Pil, penultima fra gli Stati dell’area Ocse e contro una media UE pari all’1,5%. Il sistema universitario in italia ha perso circa 463mila studenti e studentesse in 10 anni per l’eccessivo costo delle tasse universitarie e la mancanza cronica di borse di studio.

“Con queste premesse – dichiara Andrea Torti Coordinatore di Link – abbiamo scritto e messo a disposizione la proposta di Legge d’Iniziativa Popolare sul Diritto allo Studio: abbiamo lanciato un percorso, un cammino comune che riconosce nel diritto allo studio un nodo decisivo per la costruzione di una società con meno disuguaglianze e più centralità alla cultura e alla ricerca, dopo anni di offensiva delle forze che hanno voluto ridimensionare l’Università pubblica e il diritto allo studio.”

All’iniziativa hanno contribuito in sei mesi 55 mila persone e organizzazioni studentesche universitarie, che da anni si battono per garantire un’Università accessibile a tutti, e inoltre anche tante associazioni, organizzazioni e comitati locali.

“Con questa proposta – conclude Andrea Torti, coordinatore di Link – vogliamo sottoporre alla politica le priorità per il Paese. Oggi potersi permettere di studiare è diventato un lusso, un privilegio di pochi a fronte di un diritto negato a moltissimi.”

La proposta di legge prevede un rifinanziamento complessivo del diritto allo studio universitario, per garantire la copertura delle borse di studio per i redditi più bassi, il miglioramento per gli studenti dei servizi di ristorazione, alloggio, accesso alle cure mediche e una proposta di NO TAX AREA sotto i 28.000 euro di Isee per rendere l’accesso all’Università libero e gratuito in un fase di forte impoverimento, in cui le disuguaglianze economiche e sociali, già da tempo esistenti, si aggravano progressivamente e per le condizioni in cui versa il sistema universitario.

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