Università e lavoro, scelte influenzate da pregiudizi, deficit di competenze e gender gap
CA Technologies, Netconsulting e Sodalitas hanno promosso una ricerca denominata “Innovazione al femminile: tecnologia, cultura umanistica e creatività-Il futuro è steam (science, technology, engineering, arts and math)” e condotta su un campione di 210 ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado di di Milano e Roma d’età compresa tra i 14 e i 18 anni.
Dalla ricerca, come apprendiamo da Lab/Adnkronos, emerge che le scelte attinenti la facoltà universitaria e l’attività lavorativa sono tuttora influenzate da pregiudizi, deficit di competenze e gender gap.
Questi i dati della ricerca:
- il 57% delle studentesse si sente portato per lo studio della lingua italiana;
- il 60% per lo studio delle lingue straniere;
- il 28% si sente portato per lo studio della matematica e delle scienze;
- il 14% si sente portato per la fisica e la chimica.
Le scelte, oltre ad essere frutto delle propensioni individuali, sono fortemente influenzate dalle famiglie, che mostrano una tendenza volta a rafforzare gli stereotipi nella scelta del percorso di studi. Il 23% delle studentesse, infatti, dichiara di essere indirizzato dalla famiglia verso una formazione umanistica (contro solo il 6% dei ragazzi) e solo al 12% di esse viene suggerito un percorso di studi stem (rispetto al 21% dei ragazzi).