Università telematiche. Studenti: evitare proliferazione e malcostume

Di Lalla
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red – A pochi giorni dalla pubblicazione del rapporto sulle Università telematiche redatto dall’apposita commissione di studio ministeriale che si è occupata, negli ultimi mesi, di analizzare il mondo degli Atenei virtuali, si è aperto un acceso dibattito tra i rettori delle stesse ed il Ministro Carrozza, accusato di incompetenza per la durezza di alcune valutazioni contenute nel rapporto.

red – A pochi giorni dalla pubblicazione del rapporto sulle Università telematiche redatto dall’apposita commissione di studio ministeriale che si è occupata, negli ultimi mesi, di analizzare il mondo degli Atenei virtuali, si è aperto un acceso dibattito tra i rettori delle stesse ed il Ministro Carrozza, accusato di incompetenza per la durezza di alcune valutazioni contenute nel rapporto.

Nella relazione è stata messa in evidenza la mancanza di criteri validi, vale a dire chiari e prefissati, per quanto riguarda la valutazione qualitativa dell’offerta formativa.

Le iscrizioni sono salite fino al 2011, poi diminuite esponenzialmente anche negli atenei telematici più grandi e prestigiosi come Marconi, Uninettuno e Unicusano. Non diversa la sorte dei laureati, anch’essi in discesa libera. Inoltre in quest’ultimo anno diverse e-university hanno dovuto intraprendere un vero e proprio percorso ad ostacoli per ottenere nuovi corsi.

Il ministro Carrozza ha pertanto affermato: “Basta alle deroghe per le telematiche. Devono avere regole certe come le università tradizionali, devono seguire criteri stringenti per l’accreditamento e il reclutamento del personale docente. Dobbiamo poter valutare, con gli stessi criteri validi per le università tradizionali, l’efficacia e l’efficienza dei corsi impartiti. Lo faremo nel prossimo piano triennale”.

L’Università Niccolò Cusano ha diffuso un comunicato in cui ritiene "estremamente lacunoso e superficiale il lavoro della stessa Commissione" e  "tralasciando gli evidenti conflitti di interessi riguardanti la composizione della Commissione stessa, e soprassedendo sull’opportunità che un relazione di tale importanza sia stata prima affidata alla stampa che ai diretti interessati oggetto dell’analisi (le stesse Università), è bene sottolineare come nessuno, dalla suddetta Commissione, si sia mai preso la briga di ascoltare rappresentanti, professori, ricercatori o studenti dell’Università Niccolò Cusano o di visitarne la sede".

Il lavoro della Commissione sarebbe secondo l’ateneo "una burla sul modello di quella delle teste di Modigliani".

Sulla relazione intervengono anche gli studenti universitari. "Se è evidente la gravità della mancanza di chiarezza – dichiara Alberto Campailla, portavoce di LINK – Coordinamento Universitario –nella verifica dei requisiti necessari per l’accreditamento dei corsi di studio, è ancora più grave la mancanza di indicazioni circa la ripartizione dei finanziamenti pubblici destinati ai suddetti istituti, in un periodo storico che vede l’università italiana in ginocchio a causa della mancanza di risorse".

"E’ necessario – continua Campailla – che il Ministero, realizzata questa situazione vergognosa che noi denunciamo da anni, proceda al più presto a regolamentare la materia per evitare ulteriori proliferazioni di questi atenei omogeneizzando la disciplina relativa con quella dell’intero sistema universitario, sia riguardo ai requisiti quantitativi che alla gestione del personale docente"

Università telematiche. On line la relazione.

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