Università. Decreto Ava obbliga la chiusura di interi corsi di laurea o l’introduzione di blocco all’ingresso

Di Lalla
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Ufficio stampa Rete della Conoscenza – Nei giorni scorsi il MIUR ha emanato il decreto di modifica dei requisiti di accreditamento dei corsi di laurea, intervenendo sul DM 47\13. Il testo è stato fortemente sostenuto dalla CRUI, ed infatti contiene quasi tutte le modifiche richieste nella seduta del 21 Novembre 2013. In realtà il decreto non presenta grandi novità rispetto al passato e il cambio di rotta tanto atteso non si è verificato.

Ufficio stampa Rete della Conoscenza – Nei giorni scorsi il MIUR ha emanato il decreto di modifica dei requisiti di accreditamento dei corsi di laurea, intervenendo sul DM 47\13. Il testo è stato fortemente sostenuto dalla CRUI, ed infatti contiene quasi tutte le modifiche richieste nella seduta del 21 Novembre 2013. In realtà il decreto non presenta grandi novità rispetto al passato e il cambio di rotta tanto atteso non si è verificato.

La Ministra Carrozza ha perso nuovamente l’occasione per porre dei correttivi alla normativa precedente – dichiara Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di LINK- Coordinamento Universitario – ma anzi continua ad avallare il percorso delineato dai suoi predecessori.

Due sono le modifiche sostanziali:

1. 1. La riduzione del 25% del numero di docenti (professori e ricercatori) "proponenti" (garanti) necessari per mantenere attivi i corsi dal A.A. 2014/15, modifica non sufficiente a garantire l’offerta formativa degli Atenei, già gravati da una forzosa diminuzione delle ore di didattica erogate, poichè già il precedente DM impone un monte ore pro capite massimo dei docenti che nella sostanza coincide col pro capite minimo della normativa previgente

2. L’inserimento del limite del 2% nell’attivazione di nuovi corsi di laurea, che di fatto impedirà agli atenei di aumentare il numero dei corsi.

Il criterio sulla numerosità massima, invece, non è cambiato, in questo modo gli atenei continueranno ad essere incentivati ad introdurre il numero chiuso nei corsi di laurea, incrementando la già elevata percentuale (57%) di corsi a numero programmato.

I requisiti previsti nel Decreto Ava – continua Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di LINK- Coordinamento Universitario – pretesi nonostante la presenza del blocco del turn-over , comportano una limitazione dell’accesso ai corsi di laurea poichè l’impossibilità di reclutare degli atenei combinato a questi stringenti criteri obbliga la chiusura di interi corsi di laurea o l’introduzione di blocco all’ingresso all’Università, più in generale crediamo si genera una criminalizzazione sulla produttività dello studente con questo processo di valutazione della didattica.

Riteniamo – conclude Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di LINK- Coordinamento Universitario- che le modifiche non bastano a garantire un reale sistema di valutazione della didattica, dopo il DM Punti Organico e il DM Quota Premiale, questo decreto rappresenta l’ennesimo strumento per aumentare le differenze tra gli atenei, sia in termini di qualitativi che economici.

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