Un nuovo testo di normativa scolastica: a scriverlo vincitori e ricorrenti concorso Dirigenti Scolastici

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Alessandra Giordano – <>.

<<Siamo tutti Antigone, Alessandra. Ognuno ha le sue ragioni.>>.

<<Di quel gruppo non è rimasto che un frammento e tu non sei l’imperatrice bambina.>>.

<<Lo sai anche tu: basta un solo frammento perché Fantàsia rinasca.>>.

Fantàsia è tutto ciò che noi eravamo prima della conclusione di questo concorso, Fantàsia era il Bigino del DS: la nostra speranza di affrontare l’orale e vincere.

Vincere, già! Era chiaro a tutti che l’unico modo possibile per rendere la Scuola nuova, competitiva, europea era quello di diventare dirigenti.

Il Bigino ci obbligava a studiare: quante notti passate a selezionare materiali, a ragionarci sopra, a interpretare norme che parevano impossibili! Il mare magnum dell’incomprensibile ma partecipammo tutti insieme perché eravamo motivati.

Poi, il 27 marzo, è arrivato il Nulla: un elenco alfabetico dai voti secretati che includeva gli uni ed escludeva gli altri.

In pochi giorni il gruppo si è fratturato come terra arida che si spacca ed è cominciata la guerra, quella guerra che ora è sotto gli occhi di tutti e nella quale, appunto, siamo tutti Antigone.

All’inizio l’idea di Giuliana mi è sembrata folle: unire promossi e bocciati in un unico progetto editoriale con tutte le tensioni in atto e in potenza; cosa avrei dovuto risponderle? Con alcuni dei promossi avevo discusso fino a poche ore prima!

Il panorama che avevo sotto gli occhi era desolante, deserto,nudo.

Ho pensato ai pugni presi e ai pugni dati attraverso i social, alle liti, alle critiche, alle offese; alle colleghe incontrate nei corridoi che, attraverso uno sguardo severo, mi gridano: <<Sei tra quelli che hanno scoperchiato il vaso di Pandora: attenta, hai parlato troppo!>>.

Colleghi schierati, dirigenti schierati dall’una o dall’altra parte: camminare sempre col coltello tra i denti.

Perché?

Ci sono momenti in cui emerge urgente il bisogno di ricostruire, ti volti indietro e vedi i tuoi compagni di percorso: leggi e lacrime, leggi e pidocchi, leggi e risate.

Ritrovi l’umano nella divisa nemica e ti rendi conto che, con l’umano che hai di fronte, puoi ancora parlare.

Di che reggimento siete, fratelli?

Che importa?

Il progetto editoriale resuscitato da Giuliana diventa la nostra Ventotene; in quel frammento raccolto da Giuliana c’è il valore stesso dell’Istituzione Scuola: la passione per l’insegnamento, l’attenzione al mondo dei giovani, la cornice normativa che illumina e delimita la strada che dirigenti scolastici, insegnanti e dirigente tecnici attraversano ogni giorno.

Rispondo a Giuliana e mi accorgo che durante le mie elucubrazioni il gruppo è ripartito: siamo tanti.

Come insegna Altiero Spinelli, la via da percorrere non è facile né sicura ma deve essere percorsa; noi vogliamo dimostrare che non siamo solo rabbia ma siamo professionisti arrabbiati per una modalità di selezione che ha punito tutti. Siamo demoralizzati, certo; tuttavia sentiamo di aver consolidato le nostre conoscenze e riteniamo di doverle condividere.

Da queste considerazioni sta prendendo vita un progetto editoriale importante, un’officina di competenze in cui lavorano insieme promossi, bocciati, ricorsisti.

Stiamo ripercorrendo le nove aree del concorso in modo che possano essere fruibili sia per un’utenza tecnica sia per quegli insegnanti che desiderano avvicinarsi alla Normativa e qualche casa editrice ci osserva con interesse.

Non abbiamo deposto le armi ma abbiamo capito che ci sono molti modi per attendere una sentenza: il nostro è lavorare forte.

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