Uil e Cisl avanti da soli. Bonanni: “In due anni 80mila assunzioni nella scuola anche grazie a noi”

Di Lalla
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Domenico Ciardulli – Roma 21 maggio 2011. Palazzetto dello Sport di viale Tiziano. Discorsi pieni di orgoglio quelli dei due segretari della Confederazione unitaria Cisl e Uil. Nonostante l’ennesimo forfait della componente cigiellina, i due sindacati, i quali hanno siglato gli accordi di febbraio per il Pubblico Impiego e che hanno partecipato ai tavoli di concertazione con il Governo per il rinnovo dei contratti e per le politiche fiscali e del lavoro, hanno deciso di rivendicare pubblicamente il merito per i presunti risultati ottenuti in tema di difesa dei redditi dalla crisi. I loro interventi sono stati caratterizzati da espliciti messaggi sia al Governo sia alle altre organizzazioni sindacali e al mondo del lavoro.

Domenico Ciardulli – Roma 21 maggio 2011. Palazzetto dello Sport di viale Tiziano. Discorsi pieni di orgoglio quelli dei due segretari della Confederazione unitaria Cisl e Uil. Nonostante l’ennesimo forfait della componente cigiellina, i due sindacati, i quali hanno siglato gli accordi di febbraio per il Pubblico Impiego e che hanno partecipato ai tavoli di concertazione con il Governo per il rinnovo dei contratti e per le politiche fiscali e del lavoro, hanno deciso di rivendicare pubblicamente il merito per i presunti risultati ottenuti in tema di difesa dei redditi dalla crisi. I loro interventi sono stati caratterizzati da espliciti messaggi sia al Governo sia alle altre organizzazioni sindacali e al mondo del lavoro.

In alcuni passaggi del suo intervento, Angeletti ha criticato aspramente la politica del Ministro Brunetta di sparare a zero contro i dipendenti pubblici addossando loro le colpe degli sprechi e delle inefficienze della Pubblica Amministrazione. "Come fa il Ministro, ha detto Angeletti, a pretendere di migliorare il funzionamento dell’Amministrazione attaccando i lavoratori del Pubblico Impiego? Se vi sono delle colpe e responsabilità esse vanno individuate, non tra i lavoratori, ma in chi comanda e in chi decide. "Evidentemente hanno una classe dirigente inadeguata e non sanno come fare" (Bonanni la definirà nel suo intervento successivo: "classe dirigente debosciata e inconcludente").

Il Segretario Angeletti ha poi espresso un giudizio positivo sulla nuova legge sull’Apprendistato che può diventare un buon veicolo per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro attraverso i contratti a tempo determinato. Così come sono stati fatti apprezzamenti generali positivi sugli incentivi fiscali alle imprese del Sud che assumono con contratti a tempo indeterminato. "Ma, ha aggiunto Angeletti, non bastano buone leggi, occorre ridurre anche le norme che favoriscono la precarietà"

Il sindacato deve fare la sua parte per vigilare sull’applicazione di queste leggi e per mandare questo messaggio chiaro al mondo delle imprese: "non illudetevi di sfuggire al rapporto con i lavoratori attraverso il lavoro nero, i contratti irregolari e l’evasione fiscale. Il valore del lavoro non è una cosa astratta, non è un dato etico ma è una cosa concreta… Anche noi abbiamo a cuore la produttività e la competitività ma essa deve passare dal rispetto delle regole, occorre pagare le persone e pagarle di più.."

Entrambi i leader sindacali hanno attaccato pesantemente il sistema politico e i suoi costi elefantiaci che vanno a discapito di pensionati e lavoratori dipendenti. "Non c’è nessun paese al mondo, ha detto Angeletti, che abbia un così elevato numero di persone che si occupa di politica e che vive di politica". Bonanni ha rafforzato queste tesi nel discorso conclusivo ed ha elencato alcune cose buone fatte per salvaguardare dalla crisi i redditi: 67 mila supplenti che saranno assunti quest’anno nella scuola, 13mila assunti l’anno scorso ("In tutto 80 mila famiglie che potranno vivere meglio e lavorare meglio"), Cassa integrazione rinnovata, Cassa in deroga, Contratti di Solidarietà, Ad Aprile abbiamo imposto al Governo un’agenda di lavoro sulle politiche fiscali per ridurre l’evasione con il recupero di 25 miliardi di euro tra contributi e tasse evase. Per una nuova politica che trasferirebbe "il peso fiscale dalle persone alle cose da acquistare", rinnovo dei Contratti di Lavoro e accordo di febbraio per il Pubblico Impiego. In questo passaggio ha lanciato un avvertimento al Ministro Brunetta perchè "sia custode affidabile di quell’accordo".

Il Segretario Cisl ha lanciato un avvertimento anche al Ministro Tremonti rispetto ad eventuali cambiamenti d’impostazione fiscale per andare incontro ai "malumori elettorali" emersi in quest’ultima tornata "moderando" magari le "vessazioni delle tasse" nei confronti dell’elettorato amico. Tassare diversamente i "capital gain" e meno gli investimenti che creano nuova occupazione industriale e artigianale. Insomma, il sindacato unitario Cisl Uil, con una grande manifestazione di piazza prevista per il 18 giugno prossimo, chiederà al Governo una riforma fiscale che colpisca le "mangiatoie delle municipalizzate", che colpisca i costi della politica e le speculazioni
finanziarie e tuteli le famiglie attraverso la "legge quadro per la non autosufficienza" assicurando l’esercizio dei diritti sociali attraverso prestazioni e servizi gratuiti alle fasce deboli. Una nuova politica economica che non solo sia misurata sulle entrate fiscali distinguendo tra ricchi e poveri ma che governi diversamente il capitolo uscite e gli enormi sprechi della politica e delle mangiatoie ad essa collegata nell’apparato pubblico e parapubblico.

Riguardo la decisione dell’agenzia di rating "Standard & Poor’s" di declassare l’Italia per una presunta crescita troppo debole, è durissimo il giudizio dei leader di Cisl e Uil. Dal palco dell’assemblea dei quadri e delegati, Bonanni ha aggiunto che "se non fosse una cosa seria, sarebbe tutta da ridere. Ancora siamo qui ad andare dietro alle agenzie di rating, le stesse che ci hanno preso per il culo per dieci anni. Che ci hanno detto che tutto andava bene nonostante siano state loro quelle che in questi anni non hanno detto una parola su quello che stavano facendo le banche". "Non ci interessano le discussioni di chi deve fare la campagna elettorale o di chi vuole screditare l’Italia". Questi passaggio dell’intervento di Bonanni sono stati accolti con un grande applauso.

Una stoccata finale Bonanni l’ha rivolta anche ai "cuginetti" invitandoli "a non accarezzare la bestia che tanti lutti ha provocato nel nostro paese" invitando a non alimentare violenze e intolleranze nella dialettica sindacale,
invitando a collaborare per un confronto che permetta l’espressione democratica delle differenze di opinione. L’assemblea si è conclusa con l’approvazione congressuale della piattaforma di lotta. Dal palco Bonanni e Angeletti hanno dato appuntamento alla manifestazione nazionale del 18 giugno prossimo in piazza del Popolo.
"In quella manifestazione di piazza non vogliamo partiti nè uomini politici" per marcare la differenza di un sindacato che vuole avere come interlocutore la società civile.

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