UDU e Rete Studenti: sulla scuola iniziano i tagli

WhatsApp
Telegram

UDU e Rete Studenti – Dopo la denuncia sulle mancate risposte da parte del Ministro Bussetti alle richieste di incontro da parte del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, il Ministro stesso ha comunicato all’organo che, stante la sua impossibilità di prendere parte ai lavori della prossima seduta del Consiglio, si farà sostituire dal Capo Dipartimento Giuseppe Valditara.

Dichiara Enrico Gulluni, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari: “Bene che il Ministro abbia risposto al CNSU, ma dalla comunicazione fatta all’organo, dobbiamo dedurre che Giuseppe Valditara è stato ufficialmente nominato Capo Dipartimento Università e Ricerca del MIUR. In realtà non ci sorprende molto che il Governo abbia voluto tenere sottotraccia la nomina  avvenuta, considerando le forti contestazioni subite per la scelta di questo nome. Probabilmente il Governo è consapevole che nominare Valditara in un ruolo apicale del Ministero rappresenta tutto fuorché una scelta di cambiamento”.

 

Prosegue il coordinatore nazionale: “La nomina di Valditara, così come il fatto che il Ministro abbia deciso di ricevere prima gli universitari del suo partito piuttosto che il CNSU, unico organo istituzionale di rappresentanza nazionale degli studenti, sono fattori che purtroppo non ci fanno ben sperare rispetto alle politiche e all’atteggiamento che caratterizzeranno il dicastero nei prossimi anni. Come già detto nelle scorse settimane, ribadiamo ancora una volta che noi non ci stiamo, che ci opporremo con tutte le nostre forze a un cambiamento che va nella direzione della regressione”.

 

Anche sul fronte scuola la denuncia ha sortito i suoi effetti: è stato convocato per il 6 novembre il Forum Nazionale delle associazioni studentesche.

Ciò che preoccupa, per quanto riguarda le scuole superiori, è la continuità che si può scorgere con la nomina sul l’università di figure come Valditara, mente dei tagli Gelmini. Il governo ha infatti annunciato 100 milioni di tagli alla scuola pubblica, tra la diminuzione delle ore di alternanza scuola lavoro e la riduzione delle ore di formazione dei docenti. “È indecente constatare come partendo da un’istanza potenzialmente condivisibile, come la riduzione delle ore obbligatorie di alternanza, il Ministero sia giunto a un taglio di finanziamenti che potevano benissimo essere reinvestiti in altro.” Dichiara Giammarco Manfreda, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi. “A questo si somma la totale assenza di investimenti su questioni prioritarie come edilizia scolastica e diritto allo studio: il Governo del cambiamento dimostra ancora una volta di aver paura di investire in una svolta reale per il Paese, che non può prescindere dall’istruzione.”

Come Rete degli Studenti Medi saremo nelle piazze di tutta Italia il 12 ottobre perché crediamo che una politica diversa, in grado di investire in giovani, istruzione e futuro debba esistere!

WhatsApp
Telegram

Eurosofia: un nuovo corso intensivo a cura della Dott.ssa Evelina Chiocca: “Il documento del 15 maggio, l’esame di Stato e le prove equipollenti”