Turi (Uil Scuola): oltre a celebrare bisogna dare

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UIL Scuola – Nella giornata dedicata a loro continuano a susseguirsi le dichiarazioni di stima e di importanza per una professione delicata e difficile, specie se rapportata ai cambiamenti politici e tecnologici in atto.

Forse più di ieri, la civiltà di un paese si misurerà dal grado di libertà del proprio sistema scolastico – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.
Una professione e non un mestiere come tanti, un lavoro difficile che non è facilitato da una società sempre più spinta alla competizione, all’omologazione e all’egoismo, che vorrebbe la scuola a sua immagine somiglianza.
Il punto è proprio questo: ogni insegnante è unico, ogni studente è unico. Persone che interagiscono, crescono, si confrontano, una diversa dall’altra. Ogni insegnante cerca nella sua classe i presupposti per fare crescere consapevolezza nei mezzi di ognuno, nella diversità dovranno trovare solidarietà piuttosto che sterile competizione.
La società deve godere dell’attività pedagogica della scuola per poter influire su un futuro economico e sociale migliore. Bisogna poter contare su un progetto strategico che metta la scuola in contatto con la società e non al servizio di questa. Per farlo occorre una scuola libera ed indipendente. Il nostro paese ce l’ha, cerchiamo di metterla al riparo da mode o omologazioni di facile impatto populista.
Per questo, oltre alle celebrazioni di rito di questa giornata, il sindacato scuola unitariamente, il 18 novembre – 50 esimo della morte di Don Milani il cui insegnamento dopo tanti anni è ancora forte, attuale e vitale – metterà al centro di un’importante iniziativa proprio l’azione strategica degli insegnanti che, in questi anni complessi hanno saputo radicare e trasmettere un modello di scuola libero ed indipendente, basato sui valori e sui principi costituzionali.

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