Troppe tasse sul lavoro dei docenti. Lettera

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Inviato da Mario Bocola – Da qualche giorno è disponibile sul sito NOIPA l’importo della rata dello stipendio di febbraio 2019.

Febbraio è il mese del conguaglio fiscale a credito o a debito e moltissimi docenti hanno potuto verificare nella sezione “consultazione pagamenti” che la rata del corrente mese è inferiore (anche di molto) a quella del mese di gennaio.

Ciò nonostante a febbraio è stato riconosciuto ai docenti l’elemento perequativo, ossia una somma che varia dagli 8 ai 14 euro. L’elemento perequativo è stato praticamente “inghiottito” dalle tasse a credito e a debito che lo Stato pone sui dipendenti pubblici. Ovviamente più a debito che a credito, soprattutto per quegli insegnanti che nel corso del 2018 hanno svolto incarichi aggiuntivi, oppure hanno partecipato a progetti d’istituto e progetti PON. Quindi, lavorare per lo Stato resta sempre perdente, perché il lavoratore statale viene tassato fino all’ultimo centesimo e non potrà mai essere un evasore fiscale.

A questo punto, sic stantibus rebus, conviene lavorare per lo Stato soltanto per le ore stabilite dal Contratto Nazionale ed evitare di prendere incarichi aggiuntivi che vanno ad accumularsi al reddito personale facendo crescere con facilità il passaggio all’aliquota Irpef superiore che comporta maggiori detrazioni ai fini fiscali.

Con il prossimo contratto le sigle sindacali rappresentative dovrebbero sedersi attorno al tavolo e stabilire un incremento contrattuale veramente dignitoso nella forma e nella sostanza e non continuare a prendere in giro gli insegnanti “accontentandoli” con delle e proprie elemosine.

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