Tre domande al neo segretario del PD. Lettera

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Inviato da Antonio Deiara – Relativamente alla Scuola, il “ nuovo” PD guidato dal neo-eletto segretario Nicola Zingaretti si presenta con un proclama identico a quello del “vecchio” partito renziano.

La dispersione scolastica, il bullismo e le devianze si combattono efficacemente, prioritariamente, diminuendo sensibilmente il numero di alunni per classe; le “grida” post-manzoniane contro tali fenomeni sono sterili e non incantano più nessuno.

Prima domanda: perché i Democratici, alla Camera dei Deputati, in compagnia dei primi responsabili delle classi-pollaio (Forza Italia dell’ex ministro Gelmini), anziché la dispersione scolastica contrastano la Proposta di Legge Azzolina, che prevede un numero massimo di 22 alunni (23 con eventuali “ resti”) e di 20 (senza scappatoie del 10%…) in presenza di alunni diversamente abili?

L’aumento degli stipendi degli insegnanti non è concepibile senza ridefinire la funzione docente e decretare un adeguato stanziamento di risorse. Queste potrebbero essere recuperate, per esempio, dall’8 per mille non assegnato (in percentuale elevata!) dai contribuenti, dalle mega-retribuzioni dei manager di Stato e degli eletti al Parlamento e alle Assemblee Regionali, dai finanziamenti pubblici agli “imprenditori-prenditori” e a una serie di altre inutili e pantagrueliche “mangiatoie”, destinate a nutrire chi socializza le perdite e privatizza gli utili, etc.

Seconda domanda: perché i Democratici continuano a difendere privilegi che allargano il Tevere, alimentano l’odio sociale contro i politici e arricchiscono non pochi disonesti?
“La Buona Scuola” ha scavato il Grand Canyon tra i professori (e le loro famiglie) e il Partito Democratico. Scelte scolasticamente scellerate sono all’origine del tracollo elettorale di quest’ultimo, il 4 marzo 2018. Il mondo della vera Scuola, quello che ogni giorno manda avanti istituti scolastici e attività didattiche, vale milioni di voti.

Terza domanda: perché il neo-segretario del PD, Nicola Zingaretti, non rivolge un appello a docenti, Ata e dirigenti, riconoscendo il fallimento de “La Buona Scuola” e annunciando il sostegno alla cancellazione della Legge 107/15 e dei Decreti Legislativi ad essa collegati? Parafrasando un famoso slogan, la fiducia è una cosa seria, che si perde facilmente e si recupera faticosamente…

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