Tormento e passione dell’insegnante precario. Lettera

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Inviato da Francesca Beltratti – Sono mamma di due bimbe: una di due anni e mezzo e una di 8 mesi. Sono docente precaria dal 2012.

Ogni anno a settembre inizia l’ANSIA per le convocazioni: continuare a controllare costantemente la posta elettronica per non perdere la priorità delle convocazioni.
RICEVO CONVOCAZIONI.
ATTENDO E RISPONDO.
ATTENDO LA CHIAMATA…
Arriva…finalmente.
ACCETTO.
Sono ECCITATISSIMA.
Chiamo mio marito e gli dico che forse anche quest’anno è andata… avrò una cattedra. Ogni anno CAMBIA la scuola, CAMBIANO gli alunni, CAMBIANO i colleghi, CAMBIANO i genitori, CAMBIANO le dinamiche…

Mi PLASMO.

NON ho la certezza di mantenere il posto fino a giugno…devo attendere prima la FATIDICA NOMINA FINO AVENTE DIRITTO(che cambia spesso nome ma alla fine è la stessa solfa).

ANSIA generale tra i colleghi precari come me.

ASPETTIAMO… Ci facciamo FORZA.

ASPETTIAMO ANCORA…

Passano parecchi mesi prima di ricevere la comunicazione dalla segreteria:”Può venire a firmare il contratto fino al 30 giugno, nessuno prima di lei ha accettato quindi il posto spetta a lei”.

NON MI SEMBRA VERO…piango dalla contentezza…
Anche quest’anno è andata.

ENTRO IN CLASSE: adoro entrare in classe. LORO sono li che mi osservano e mi scrutano. Io mi DONO completamente a loro anche se li vedrò solo per un anno. Instauro un rapporto stupendo con alunni e genitori.

Li EDUCO, LI FORMO, LI GUIDO.
Trasmetto loro l’amore per la CONOSCENZA in primis di SE STESSI e poi del MONDO INTORNO A LORO.

Che emozione quando un’alunna prende il microfono durante la festa di fine anno e urla il tuo nome e dice:”Grazie Prof di esserci stata per me, per noi quest’anno, GRAZIE DI ESISTERE”.

Parole che VALGONO che AVVOLGONO…UNICHE AL MONDO.

Un anno ricopro il ruolo di COORDINATORE e SEGRETARIO all’interno della stessa classe perché nessun altro docente vuole svolgere questo ruolo: durante i consigli parlo, prendo appunti e poi redigo i verbali.
LO FACCIO…LO STESSO. FATICOSO…  MA COSI IMPARO a fare tante cose.

Parlo con i GENITORI: durante i colloqui prestabiliti e non solo…anche quando vedo, capto qualcosa che non va.
LI CHIAMO anche quando non sono a scuola.
LI ASCOLTO: è il modo migliore per conoscere a 360 GRADI I MIEI ALUNNI.

GLI ALUNNI…
CHE DIRE…
DIVENTANO PARTE DI ME.

MI INFORMO, MI AGGIORNO, INCONTRO SPECIALISTI, MI CONFRONTO CON COLLEGHI, FAMIGLIE e CONOSCENTI per essere un docente che può AIUTARLI E SOSTENERLI A 360 GRADI.

TANTA PASSIONE sento nel cuore.

Poi a GIUGNO tutto finisce…
Inizia la trafila dell’ardua richiesta della DISOCCUPAZIONE.

E poi SETTEMBRE.

TUTTO RICOMINCIA.

Qualche agevolazione ci spetta?
DIREI PROPRIO DI SI.

NE ABBIAMO IL DIRITTO.

ANNI DI PRECARIATO E POI NIENTE…

NON CI STO.

AMO IL MIO LAVORO E VOGLIO CONTINUARE AD ESSERE DOCENTE.

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