Tic a scuola: giusta una didattica integralmente digitale? Partecipa al sondaggio

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Nel nostro Paese non è ancora suonata la campanella che sancirà l’abbandono di libri e quaderni in favore del tablet, eppure quando si discetta sulle caratteristiche che il bravo insegnante dovrebbe avere spunta sempre fuori la “capacità di innovazione metodologica attraverso le nuove tecnologie”.

Nel nostro Paese non è ancora suonata la campanella che sancirà l’abbandono di libri e quaderni in favore del tablet, eppure quando si discetta sulle caratteristiche che il bravo insegnante dovrebbe avere spunta sempre fuori la “capacità di innovazione metodologica attraverso le nuove tecnologie”.

Nonostante ciò, sono in tanti a pensare che la scuola dovrebbe sapersi ritagliare uno spazio in cui educare ancora principalmente all’attenzione alla concentrazione, al di fuori degli stimoli multitasking proposti dalla Rete e dalle nuove tecnologie. Il filosofo Roberto Casati, per esempio, ci mette in guardia osservando che avrebbe senso parlare di ‘multitasking’ se le nostre facoltà cognitive lo permettessero. In realtà il cervello umano è fatto per dare attenzione a una cosa per volta”.

L’Italia, come sappiamo, ha frenato bruscamente sulla digitalizzazione dei libri di testo: secondo l’ex ministro Profumo oggi saremmo dovuti già essere in pieno regime di libri virtuali. Trai pochi studi realizzati per comprendere gli effetti delle nuove tecnologie sui processi cognitivi dei ragazzi abbiamo citato spesso [email protected]: si è visto che, in effetti, all’uso intensivo delle TIC non corrisponde un effettivo miglioramento degli apprendimenti, mentre aumenta il coinvolgimento degli alunni meno motivati.

Allora, è saggio proporre il tablet come strumento universale di lavoro a scuola? O ha senso anche decidere di spegnere i dispositivi tecnologici per discutere, leggere, studiare? Vorremmo a questo proposito sollecitare un dibattito tra i nostri lettori, che sono inviatati a raccontarci le loro esperienze di didattica 2.0, o di rifiuto o di uso moderato di essa a scuola, proponendo loro anche questo breve sondaggio.

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