“The floor is lava”: e gli studenti saltano sui banchi, sedie e cattedra. Il gioco potenzialmente pericoloso che arriva anche dentro le scuole

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Stai facendo lezione,in classe, all’improvviso sentirai urlare The floor is lava. Ed alcuni studenti salteranno sul banco. Ma non per protesta contro il docente.

Ma per un gioco sul cellulare. Certo, questo è un caso estremo, e non è detto che sia realmente successo durante la lezione, può capitare durante la ricreazione, in qualsiasi ordine di scuola.

Studenti che devono trovare un luogo lontano dal terreno per non essere “bruciati” dalla lava od “uccisi” da altre sostanze letali. Ed eccoli saltare ovunque pur di non toccare terra. Ed ogni piano rialzato può andare bene, con tutte le ovvie conseguenze del caso.

Quale la regola del gioco?

Una persona realizza un video con lo smartphone mentre urla ai suoi “The floor is lava” (Il pavimento è di lava). Subito dopo i ragazzi presenti iniziano a correre per trovare una posizione rialzata da terra entro 5 secondi e chi resta con i piedi sul pavimento (di lava) si scotterà ed ovviamente avrà perso. Poco tempo a disposizione, frenesia, ed il classico pifferaio magico che ti governa.

Intervento didattico

I cellulari a scuola sono uno strumento di distrazione di massa e possono incentivare giochi del genere. La cui origine “storica” era totalmente innocua. E’ sicuramente necessario, invece, intervenire, seriamente, a livello didattico, su questi giochi, specialmente in stile pifferaio magico, che trovano una diffusione impressionante nei social e che possono sfociare anche in tragedie o che pongono le basi per altri giochi ancora più pericolosi od autolesionisti. La scuola ha l’obbligo, come Istituzione, di porre tutte le misure per salvaguardare l’integrità psicofisica della sua comunità, e gli insegnanti, nei limiti delle loro responsabilità e possibilità di esercitare l’attività di vigilanza. Ovviamente passando dall’esercizio delle funzioni educative e formative. Ma a tutto vi è un limite. The floor is lava è un gioco che ha avuto il suo apice nel 2016 ma sbarcato in Italia in questa estate.Un gioco le cui origini sono antiche, letterarie e poi recepite anche nel mondo dei fumetti, ma con l’utilizzo dei cellulari l’imprevidibilità comportamentale rischia di essere rilevante.

Tutta colpa dei cellulari?

Si viveva bene anche quando i cellulari non c’erano. Il telefonino non è una necessità per i minori. E neanche una essenzialità. Solo che oggi se non hai il cellulare sei uno “sfigato”, se non fai il gioco dell’ultima moda, sei uno “sfigato” e questo è un problema enorme. La socializzazione passa attraverso il mondo virtuale, i mi piace, i follower, le sfide virtuali, che poi, però, si esercitano nella realtà. Il banco sul quale dovrai saltare per non finire bruciato nello schermo del cellulare è reale. Così come reale sarà l’ennesimo carico di responsabilità per il personale della scuola.

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