TFA speciali: c’è chi esulta e chi li vede come una vergogna. Adesso sarà determinante il punteggio da assegnare nella II fascia delle graduatorie

Di Lalla
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Lalla – Riceviamo in redazione numerosi messaggi a commento dell’avvenuta pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che modifica il dm 249/10 per permettere l’avvio di percorsi speciali abilitanti per coloro che possono vantare determinati requisiti di servizio. Alla gioia di coloro che acquisiranno l’abilitazione o l’idoneità si unisce lo sconforto di coloro che hanno seguito il percorso del TFA ordinario. L’Ammnistrazione non ha ancora chiarito se l’abilitazione conseguita dagli uni e dagli altri avrà una diversa valutazione nella II fascia delle graduatorie di istituto.

Lalla – Riceviamo in redazione numerosi messaggi a commento dell’avvenuta pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che modifica il dm 249/10 per permettere l’avvio di percorsi speciali abilitanti per coloro che possono vantare determinati requisiti di servizio. Alla gioia di coloro che acquisiranno l’abilitazione o l’idoneità si unisce lo sconforto di coloro che hanno seguito il percorso del TFA ordinario. L’Ammnistrazione non ha ancora chiarito se l’abilitazione conseguita dagli uni e dagli altri avrà una diversa valutazione nella II fascia delle graduatorie di istituto.

Si tratta di una proposta che nel mese di marzo 2013 aveva anticipato la dott.ssa Stellacci, Capo Dipartimento del Miur, e che prevedeva di differenziare i due percorsi abilitanti, TFA ordinario e TFA speciale (adesso ribattezzato PAS Percorso Abilitante Speciale) assegnando nella II fascia delle graduatorie di istituto ai primi 12 punti contro 6 per i secondi, e abbassando il punteggio di un anno di servizio a max 6 punti annuali.

I TFA e la rivoluzione nei punteggi della II fascia delle graduatorie di istituto: 6 punti per il servizio, 12 punti al TFA ordinario, 6 a quello speciale

Data l’incertezza legata all’attivazione del percorso abilitante speciale e il fatto che l’aggiornamento delle graduatorie di istituto è previsto solo per il 2014, il discorso è un po’ caduto nel dimenticatoio, ma ritorna attuale adesso, sia per la certezza che i TFA speciali si faranno, sia perchè ci sono già i primi abilitati con TFA ordinario in attesa di una tabella di valutazione dei titoli con la quale poter dare concretezza al titolo conseguito.

Pubblichiamo solo due interventi, a favore dell’una e dell’altra posizione, emblema di come moltiplicare le procedure di abilitazione certo non fa bene allo spirito di coesione della categoria.

inviato da Paola Marcelli – Gentile redazione, il tanto atteso percorso abilitante, finalmente si conclude con un happy end! Tutto arriva a chi sa aspettare ma dopo una serie di alti e bassi ormai non ci si credeva più. Molte volte io stessa ho scritto articoli molto duri e sono felice oggi di poter esprimere con questa missiva tutta la soddisfazione per l’epilogo positivo.

Un ringraziamento alle forze sindacali, ai colleghi che si sono battuti e al neo ministro Carrozza. Giustizia è fatta!

Grazie a tutta la redazione di O.S. per il servizio qualificato che continua a svolgere.

Benvenuti Percorsi abilitanti speciali e in bocca al lupo a tutti!

inviato da Paolo Gussetti – Sto finendo in questi giorni il TFA ordinario per spagnolo alle superiori con mille difficoltà dovute a un’organizzazione inesistente da parte dell’università e del MIUR, che sembra aver fatto tutto senza la minima programmazione, o che quando ha programmato (come nel caso del calcolo del fabbisogno che ha determinato l’andamento dei test d’ingresso) si è rimangiato tutto perché
ha sbagliato.

Da sempre sono favorevole ai TFA speciali, perché a mio avviso l’esperienza sul campo è importante per sviluppare la competenza; io stesso sarei stato idoneo a parteciparvi, ma il timore che non venissero
istituiti (non la voglia di mettermi alla prova come millantano molti colleghi contrari allo speciale) mi ha spinto a tentare l’accesso a quello ordinario. Ma che il servizio richiesto sia possibile averlo accumulato nell’arco di dodici anni e per un solo anno sulla classe specifica, senza un test disciplinare che accerti almeno la capacità di parlare lo spagnolo mi pare un affronto: in pratica, potrà accedere anche gente che ha rinunciato a insegnare da quasi dieci anni, con poca competenza disciplinare e pressoché nessuna competenza linguistica. E vi assicuro che purtroppo di queste persone ne esistono, e molto spesso occupano posizioni di graduatoria molto alte, magari perché hanno insegnato molto inglese, francese o tedesco.

Certo, anche la soluzione con il test d’ingresso lasciava a desiderare, visto che l’esame paventato non avrebbe avuto nulla a che fare con la disciplina. Ma questa forse è anche peggio, perché in pratica sconta ai
candidati allo speciale tutto quello che noi dell’ordinario, pur avendo a volte la stessa esperienza, siamo stati costretti a fare, senza che ci sia alcun filtro basato non già su un numero chiuso che trovo comunque ingiusto alla base, ma su un’analisi delle competenze.

Durante il TFA, per rabbonirci, ci è stata indorata la pillola con la promessa che le graduatorie sarebbero state aperte quest’anno per permetterci di entrare in II fascia, in modo da avere un anno di vantaggio su coloro che avessero frequentato gli speciali (con la SSIS non era così?) ma a quanto pare non c’è alcuna possibilità che questo avvenga.

In pratica, ora noi dell’ordinario siamo stati fregati su tutta la linea: abbiamo pagato un sacco di soldi e soprattutto sostenuto moltissimi sforzi per un corso che non vale niente, perché l’anno prossimo, al rinnovo
delle graduatorie, chi ci precede in III fascia continuerà a precederci in II e il ruolo ci sarà comunque precluso: non era più facile cambiare direttamente nome alla graduatoria?

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