TFA sostegno, Prof. Binanti “numero alto di partecipanti, scuola ancora ammortizzatore sociale”

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Luigino Binanti, professore di Pedagogia generale a UniSalento ha espresso forti critiche ai test per partecipare alle selezioni per i Tfa.

Ieri si sono svolte le prove per la scuola dell’infanzia e quella primaria, mentre le prove di oggi sono riservate alla scuola secondaria.

Il docente che è stato anche presidente del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria, ha ragionato sul numero dei partecipanti dando una chiave interpretativa di natura socio-economica.

Le sue critiche sono state riportate dal Quotidiano di Lecce: “L’alto numero di partecipanti – sostiene Luigino Binanti – la dice lunga sul fatto che la scuola continua ad essere considerato un ammortizzatore sociale. L’obiettivo è dare il posto agli insegnanti e nessuno si preoccupa realmente degli utenti, che sarebbero gli allievi. Partiamo da una considerazione: perché c’è questo alto numero di partecipanti? Non sono convinto che siano tutti propensi a fare gli insegnanti di sostegno. Oltretutto stanno partecipando laureati in Giurisprudenza, Ingegneria, Architettura e le cose più varie. Hanno capito che il sostegno è l’escamotage, nel caso lo superino – senza alcuna competenza e conoscenza psico-pedagogica – per entrare in ruolo. Questo accade in un territorio dove il numero di alunni diminuisce ogni anno, per effetto della legge demografica. C’è una difficoltà occupazionale, ma non possiamo continuare a pensare che la scuola sia solo un ammortizzatore sociale, checché se ne dica in giro. Dobbiamo puntare ad avere docenti qualificati e formati adeguatamente, altrimenti – come ci dicono i risultati Ocse – gli studenti italiani, nell’ambito della comprensione dell’italiano, della matematica, delle scienze, sono agli ultimi posti”.

Binanti ha espresso perplessità anche sul numero alto di studenti a cui sono riscontrati i Bes, i bisogni educativi speciali. E retoricamente si domanda: “E’ mai possibile che in Italia servano tutti questi insegnanti di sostegno? Se tutti quelli che vengono dichiarati autistici, portatori di difficoltà, fossero veri, dovremmo preoccuparci seriamente perché allora vuol dire che c’è un’epidemia. In nessuna altra parte del mondo c’è questa percentuale così elevata“.

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