TFA sostegno preselettiva, Anief: ricorso per esclusi con voto pari a 18/30

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Comunicato ANIEF – Si parte: oggi e domani si svolgeranno le attese prove preselettive per accedere ai corsi di sostegno, per i quali il Miur ha previsto 14.224 posti e hanno fatto domanda decine e decine di migliaia di candidati con abilitazione oppure con laurea e i 24 Cfu richiesti o con 3 annualità di servizio svolte nel corso degli otto anni scolastici precedenti.

La prima prova di selezione per l’accesso al Tfa sostegno ha riguardato la scuola dell’infanzia e si è svolta questa mattina, mentre nel pomeriggio si svolgerà quella della scuola primaria. Domani toccherà ai docenti della scuola secondaria: la mattina per quelli di primo grado, mentre il pomeriggio toccherà a quelli delle superiori.

Per Anief, tuttavia, ci sono anche altri docenti che vanno ammessi in soprannumero: sono tutti quelli che oggi e domani sosterranno la prova preselettiva conseguendo un punteggio finale pari o superiore a 18/30. La decisione del sindacato di impugnare le esclusioni di chi supererà il test preselettivo, avendo conseguito comunque la sufficienza, scaturisce dall’incredibile decisione del Miur di introdurre una soglia d’accesso ai corsi di tipo “fluttuante”, ovvero variabile a seconda dei punteggi conseguiti dai candidati al termine di ogni singola somministrazione dei test. Inoltre, con Radamante si ricorrerà contro il paletto vero e proprio del numero programmato.

Le selezioni per partecipare ai corsi specializzanti nel sostegno agli alunni disabili prevedono, oltre al test preliminare odierno e di domani, anche una o più prove scritte ovvero pratiche, più una prova orale.

Le modalità di partecipazione ai corsi

L’articolo 4, comma 4, del decreto Miur n. 92/2019, ricorda oggi Orizzonte Scuola, implica che sono “ammessi in soprannumero ai relativi percorsi”, senza svolgere le prove di ammissione, “i soggetti che, in occasione dei precedenti cicli di specializzazione abbiano sospeso il percorso ovvero, pur in posizione utile, non si siano iscritti al percorso” oppure “siano risultati vincitori di più procedure e abbiano esercitato le relative opzioni” “siano risultati inseriti nelle rispettive graduatorie di merito, ma non in posizione utile”.

Sono inoltre previsti dei percorsi di specializzazione abbreviati per coloro “che abbiano sospeso il percorso ovvero, pur in posizione utile, non si siano iscritti al percorso; siano risultati vincitori di più procedure e abbiano esercitato le relative opzioni; siano risultati inseriti nelle rispettive graduatorie di merito, ma non in posizione utile”.

Le spiegazioni del presidente Anief

“Con questa decisione cervellotica – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – si sono venuti a determinare i presupposti per andare a determinare una selezione di tipo discriminante. Tra l’altro, non si comprendono i motivi per i quali, a fronte di oltre 50 mila posti vacanti, assegnati in alto numero e personale non specializzato, l’amministrazione abbia concesso un numero così limitato di posti, una sorta di numero chiuso, peraltro attuato in modo anche disomogeneo. Basta dire che ci sono alcune istituzioni interessate, come la Giunta del Piemonte, che hanno chiesto formali spiegazioni sul modesto numero di posti messi a bando nella Regione: appena 200, di cui la miseria di 15 nella scuola dell’infanzia, peraltro concentrandoli nella sola Università di Torino”.

“Siccome non si comprende – continua Pacifico – il motivo di così pochi posti messi a bando e la mancanza di coerenza nell’imporre una soglia indefinita per l’accesso agli stessi corsi, in dispregio al merito individuale, come Anief abbiamo deciso di rivolgerci al Tar del Lazio, in modo da tutelare sino in fondo tutti coloro che supereranno la sufficienza, ovvero i 18/30. E siccome il merito individuale e le motivazioni a svolgere un corso di formazione così particolare come quello della didattica speciale sono elementi fondamentali, i quali devono sempre prevalere, noi siamo pronti a difendere in tribunale tutti coloro che si ritroveranno esclusi dai corsi di didattica speciale pur avendo fatto riscontrare la sufficienza”.

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