TFA sostegno Molise: 5.000 domande per 370 posti. FLCGIL: prospettiva anni di precariato

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Si svolgono a partire da oggi le prove di accesso al TFA sostegno a.a. 2018/19. Il commento della FLCGIL Molise sui dati delle regione. 

comunicato FLCGIL Molise – In Molise sono arrivate oltre 5.000 domande di partecipazione, un dato esorbitante se si pensa che i posti a disposizione sono circa 370.

Altissimo il numero di domande pervenute per la secondaria di I e di II grado, dove a fronte dei 200 posti complessivi disponibili, i candidati saranno più di 4.000 (1.332 per il I grado, 2701 per il II grado). Sempre alto, ma più contenuto il numero dei candidati per la scuola dell’infanzia (446 su 100 posti) e per quella primaria (573 su 100 posti).

L’Ateneo molisano risulta tra quelli più gettonati in Italia: dai dati in nostro possesso, l’Unimol si colloca ad oggi dopo l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli (oltre 10 mila domande), l’ateneo di Cassino (oltre 7.000), l’Università di Macerata (oltre 6.000) e gli Atenei di Foggia (5400) e Bari (5.200). Mancano ancora i dati degli atenei siciliani, dove comunque si paventano cifre da capogiro.

Si tratta di numeri su cui riflettere, tenendo anche presente che gli ammessi sosterranno un costo non indifferente (circa 3.000 euro), non essendo previsto alcun contributo a carico dello Stato.

Sono pervenute all’Università del Molise centinaia di domande da fuori regione, e ciò gratifica un Ateneo tradizionalmente ben strutturato nella formazione degli insegnanti, ma sono tantissimi anche gli aspiranti docenti del luogo che, a dispetto di un’età non più giovanissima, vedono l’insegnamento come l’ultima speranza per restare in una regione attanagliata da una crisi occupazionale senza precedenti.

Le prospettive di restare in Molise, però, non sono rosee: ricordiamo che a fronte di circa 900 posti totali attivati sul sostegno nell’a.s 2018/2019, circa 700 sono già ricoperti in organico di diritto, mentre circa 200 sono assegnati annualmente tramite le cosiddette deroghe (ripartite tra assegnazioni provvisorie ed incarichi a supplenza).

Chi riuscirà ad acquisire il titolo, avrà la priorità nelle nomine a supplenza sul sostegno e potrà partecipare ai futuri concorsi a tempo indeterminato messi a bando dal MIUR, che in ogni caso non copriranno tutti i posti disponibili.

Una prospettiva di precarietà che potrebbe quindi perdurare molti anni, a discapito delle aspettative dei docenti e della qualità della didattica in un settore così delicato, in cui sarebbe necessario assicurare la massima continuità.

La stabilizzazione degli organici, in particolare sul sostegno, rientra tra le richieste che le organizzazioni sindacali hanno posto al centro della mobilitazione che porterà allo sciopero generale del settore il prossimo 17 maggio: non è più tempo di promesse elettorali e slogan, sono necessarie azioni concrete per porre fine a questa emergenza.

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