TFA e accesso all’insegnamento per i “Manager culturali”? Risoluzione M5S

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Un più ampio riconoscimento di opportunità alle nuove figure professionali dei laureati in Scienze Economiche per l’Ambiente e la Cultura? Sì, se sarà approvata in Commissione Cultura la risoluzione presentata dal Movimento Cinquestelle.

Un più ampio riconoscimento di opportunità alle nuove figure professionali dei laureati in Scienze Economiche per l’Ambiente e la Cultura? Sì, se sarà approvata in Commissione Cultura la risoluzione presentata dal Movimento Cinquestelle.

Luigi Gallo, deputato pentastellato firmatario del documento, ce ne ha sintetizzato così lo spirito: “Il nostro scopo è sopperire a tutte le mancanze della riforma Franceschini ed in particolare all'assenza di una normativa che riconosca la nuova figura professionale dei Manager Culturali ammettendoli ai concorsi pubblici finora riservati alle sole figure tradizionali degli archeologi, archivisti, bibliotecari, demoetnoantropologi, antropologi, esperti di diagnostica applicata ai beni culturali e storici dell’arte”.

In Italia sono sette le Università e i corsi di laurea magistrale aderenti alla classe di laurea in Scienze Economiche per l’Ambiente e la Cultura (LS-83 e LM-76). Ad oggi tale classe di laurea è esclusa da molti concorsi pubblici e dall’insegnamento, mentre lo scopo della risoluzione è quello di impegnare il Governo a riconoscere queste nuove figure professionali permettendo loro la partecipazione ai concorsi pubblici dello stesso MIBACT e alla selezione per accedere al Tirocinio Formativo.

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Il passaggio della risoluzione che ci interessa approfondire maggiormente è proprio quello in cui si affronta quest’ultimo punto e ci viene subito naturale obiettare al deputato Gallo che la scuola almeno per i prossimi due o tre lustri potrà assorbire un numero di docenti esiguo rispetto a quello degli aspiranti, essendo la stessa percentuale di ammessi al TFA intorno al 10 per cento. Che senso ha, allora, attirare altri laureati, più o meno giovani, verso una strada tutt’altro che certa, difficoltosa già per chi l’ha intrapresa sapendo di farlo proprio a quello scopo?

“Come Movimento Cinquestelle speriamo che la riforma della scuola, del reclutamento in particolare, possa andare nella direzione tracciata dal nostro piano organico. All’interno di essa lo spazio c’è eccome anche per i laureati in Scienze Economiche per l’Ambiente e la Cultura, viste le competenze e gli stimoli con cui potrebbero giovare all’offerta culturale dei nostri istituti”.

Ma in quali classi di concorso dovrebbero confluire, poi, i cosiddetti manager della cultura? Sarebbero candidati al tradizionale insegnamento di Storia dell’Arte o di Disegno? “Non necessariamente – continua il Deputato – abbiamo pensato anche a discipline che valorizzino l’aspetto gestionale e organizzativo, concentrate per esempio negli istituti professionali, dal momento che queste figure si sono formate in un percorso multidisciplinare a cavallo tra economia e cultura”.

E’ fiducioso Gallo sui tempi di attuazione del contenuto della sua risoluzione: “Una volta approvata, e pensiamo che le condizioni perché ciò avvenga ci siano, i bandi di concorso verranno subito aperti anche ai laureati in Scienze Economiche per l’Ambiente e la Cultura senza il bisogno di ulteriori passaggi. Per l’accesso all’insegnamento, invece, bisognerà aspettare il riordino delle classi di concorso”.

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