TFA: i discorsi da “volpe e uva”. Lettera

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Sono allibita e offesa dalla lettera di questo signore, che si professa un giovane insegnante di terza fascia, e che parla del titolo di Tirocinio Formativo Attivo evidentemente solo per sentito dire. Di fatto il tanto terribile nozionismo richiesto in accesso è imputabile solo alla prova nazionale a crocette, mentre le altre prove danno più voce alle proprie capacità interpretative…

Sono allibita e offesa dalla lettera di questo signore, che si professa un giovane insegnante di terza fascia, e che parla del titolo di Tirocinio Formativo Attivo evidentemente solo per sentito dire. Di fatto il tanto terribile nozionismo richiesto in accesso è imputabile solo alla prova nazionale a crocette, mentre le altre prove danno più voce alle proprie capacità interpretative…

Inoltre all'esame finale non si deve dimostrare un'impeccabile oratoria ciceroniana quanto piuttosto la capacità di strutturare percorsi didattici con intelligenza, e con una sicura gestione delle tecniche e delle risorse che proprio il TFA ci ha fatto conoscere.

A me pare che questi discorsi da "volpe e uva" (e spero che la citazione non sia troppo nozionistica per il palato del mio esimio collega) esprimano pienamente la condizione di certa classe docente precaria, che si adagia nella propria situazione e giustifica a sé stessa la propria mancanza di spinta al miglioramento puntando il dito su chi invece questi percorsi li ha voluti affrontare.

Cordiali saluti,
Prof.ssa Silvia Ronco

Perché il TFA non forma gli insegnanti. Lettera

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