Telefoni in classe e salute, scuola ha compito di vigilare su studenti. Guida

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Dopo la puntata di Report dedicata alla pericolosità delle onde elettromagnetiche e consequenziale inquinamento ed effetti dannosi per la salute, degli interrogativi non possono che emergere.

E’ competenza dello Stato definire i limiti di esposizione

Secondo l’attuale disciplina in tema di installazione di strutture operanti quali stazioni radio base per telefonia mobile, risultante dal combinato disposto delle norme contenute nella L. n. 36 del 2001 e nel D.Lgs. n. 259 del 2003, le funzioni legislative ed amministrative relative alla determinazione dei limiti di esposizione alle onde elettromagnetiche sono attribuite allo Stato. Rimangono di competenza delle Regioni le funzioni relative alla localizzazione dei siti di trasmissione ed alla regolamentazione delle modalità procedimentali per il rilascio delle autorizzazioni, con la conseguenza che le fondamentali competenze in materia risultano suddivise fra lo Stato e le Regioni, mentre ai Comuni è riservata una potestà sussidiaria, potendo essi adottare regolamenti finalizzati esclusivamente ad assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti. (T.A.R. Abruzzo L’Aquila Sez. I Sent., 27/06/2017, n. 279 )

La misurazione delle fonti sono accertamenti non ripetibili

In tema di inquinamento elettromagnetico, la misurazione delle fonti di emissione, in quanto condizionata da fattori esterni alla procedura di controllo e destinata a dare nel tempo risultati diversi, costituisce accertamento di natura irripetibile. (Cass. pen. Sez. III Sent., 11/12/2013, n. 3679 (rv. 258857) .

In ambiente ristretto si sforano con i cellulari i parametri di legge

Detto ciò, Report ha sottolineato ad esempio che in “una cena a casa tra amici con quattro telefoni in funzione si rivela una sorpresa”. Se il limite di legge è a 6 volt/metro, con solo quattro telefoni in una stanza si è sforato il limite con 11.32 volt/metro.

Come ha evidenziato Altroconsumo( https://www.altroconsumo.it/hi-tech/smartphone/news/l-uso-del-telefonino-provoca-il-cancro)

“L’esposizione costante a radiazioni provenienti campi elettromagnetici di radiofrequenza, come quelli emessi dai cellulari e dai dispositivi wireless, potrebbe essere la causa di alcune forme di tumore. È quanto emerso dal lavoro di un gruppo di ricerca composto da 31 scienziati dell’Agenzia internazionale per la ricerca contro i tumori (Iarc).”

Nessun allarmismo ma delle misure precauzionali vanno adottate.

La scuola ha obbligo di vigilanza ed affidamento dei minori

La scuola provvede alla vigilanza degli studenti minorenni per tutto il tempo in cui questi gli sono affidati, fino al subentro dei genitori o di loro incaricati (Cass. Civ., Sez. I, 30 marzo 1999, n. 3074)

Quindi, si è responsabili dal momento in cui gli alunni arrivano a scuola e sino a quando non vengono nuovamente affidati ai genitori di ciò che accade ad essi.

Senza dimenticarci che il Dirigente Scolastico, in qualità di datore di lavoro deve garantire anche l’attuazione dell’articolo 2087 del c.c L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro

L’articolo 2087 non determina responsabilità oggettiva

La Cass. civ. n. 2038/2013 ha così evidenziato: L’art. 2087 c.c. non configura un’ipotesi di responsabilità oggettiva, in quanto la responsabilità del datore di lavoro va collegata alla violazione degli obblighi di comportamento imposti da norme di legge o suggeriti dalle conoscenze sperimentali o tecniche del momento. Ne consegue che incombe al lavoratore che lamenti di avere subito, a causa dell’attività lavorativa svolta, un danno alla salute, l’onere di provare l’esistenza di tale danno, come pure la nocività dell’ambiente di lavoro, nonché il nesso tra l’uno e l’altro, e solo se il lavoratore abbia fornito la prova di tali circostanze sussiste per il datore di lavoro l’onere di provare di avere adottato tutte le cautele necessarie ad impedire il verificarsi del danno e che la malattia del dipendente non è ricollegabile alla inosservanza di tali obblighi. Né la riconosciuta dipendenza delle malattie da una “causa di servizio” implica necessariamente, o può far presumere, che gli eventi dannosi siano derivati dalle condizioni di insicurezza dell’ambiente di lavoro, potendo essi dipendere piuttosto dalla qualità intrinsecamente usurante della ordinaria prestazione lavorativa e dal logoramento dell’organismo del dipendente esposto ad un lavoro impegnativo per un lasso di tempo più o meno lungo, restandosi così fuori dall’ambito dell’art. 2087 c.c., che riguarda una responsabilità contrattuale ancorata a criteri probabilistici e non solo possibilistici.

E’ responsabilità del datore di lavoro adottare misure a tutela dell’integrità psicofisica

Cass. civ. n. 14375/2012: Nel caso in cui il datore di lavoro non adotti, a norma dell’art. 2087 c.c., tutte le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e le condizioni di salute dei prestatori di lavoro, il lavoratore ha – in linea di principio – la facoltà di astenersi dalle specifiche prestazioni la cui esecuzione possa arrecare pregiudizio alla sua salute, essendo coinvolto un diritto fondamentale protetto dall’art. 32 Cost.

Contattare l’ ARPA per rivelazione e rispetto parametri e spegnere cellulari in classe degli studenti

Ora, sulla pericolosità dei cellulari e delle onde elettromagnetiche la letteratura scientifica è in fase di evoluzione e le preoccupazioni giustamente incrementano. Però dei paletti di legge ci sono, dei parametri ci sono. Se si hanno dei dubbi e delle perplessità che i parametri siano a rischio di sforamento va contattata l’ARPA affinché effettui le rilevazioni in particolar modo all’interno dell’ambiente scolastico che deve essere protetto.

Sarebbe, in via precauzionale, vista la complessità della situazione, corretto evitare che in classe il telefono cellulare rimanga acceso ed operativo. Almeno quello degli studenti, visto che è la quantità che fa la differenza. Perché se quanto riportato da Report corrisponde al vero, ovvero una concentrazione di cellulari in ambiente murato ristretto comportano sforamento dei parametri di legge, è evidente che andranno adottate

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