Tedesco, spagnolo … appello per ampliare lo studio di tutte le lingue

Di Lalla
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red – Il tedesco è in via di estinzione nelle scuole italiane, sorpassato dalla moda dello spagnolo? Che utilità ha lo studio di una seconda lingua? Gli interventi dei nostri lettori

red – Il tedesco è in via di estinzione nelle scuole italiane, sorpassato dalla moda dello spagnolo? Che utilità ha lo studio di una seconda lingua? Gli interventi dei nostri lettori

Il tedesco in via di estinzione

Germana Mulazzani – Dagli ultimi interventi mi accorgo di non essere l’unica docente ad allarmarsi per la scomparsa del tedesco. L’abolizione dello "sdoppiamento" delle classi – voluta dalla Gelmini – (la classe che si divide per permettere agli alunni di scegliere quale terza lingua studiare) è un grave colpo per la didattica delle lingue. Infatti, lo studio efficace di una lingua straniera aborrisce la lezione frontale con gruppi di 27-30 alunni! Solo in gruppi più ridotti è possibile creare situazioni di full-immersion, con alunni che utilizzino la lingua straniera per qualsiasi scambio comunicativo.

Il tedesco, in particolare, è in via di estinzione. E pensare che la Germania occupa una posizione di rilievo sia nell’offerta universitaria agli stranieri, sia nella ricerca, sia nel commercio e nel turismo – per non parlare dell’attuale ruolo politico ed economico e del valore formativo del pensiero filosofico, musicale e culturale di questo paese.

Il mio appello è per ampliare e potenziare l’insegnamento di TUTTE le lingue straniere, di modo da offrire ai nostri ragazzi una "marcia" in più e combattere il provincialismo culturale.

Tedescovs spagnolo… e le chiacchere da sala insegnanti

Michele Negro, docente di spagnolo – Per un attimo, durante queste vacanze estive, leggendo l’intervento della collega Laura Acciari "Il tedesco scompare dalle scuole italiane. Studiamo solo spagnolo o diamo spazio alle altre lingue?" mi sono sentito catapultato nuovamente in sala insegnanti. In questo contesto, ogni docente di spagnolo è costretto ad ascoltare periodicamente colleghi di altre lingue che cercano di sminuire e criticare l’apprendimento di una lingua così importante. Il contributo della collega ne è uno "splendido" sunto:

a) i ragazzi studiano spagnolo perchè è più facile ed è di moda. Ma chi l’ha detto? Gli studenti sin dalla prima ora di lezione sono coinvolti, partecipi e con una gran voglia di apprendere. I ragazzi studiano spagnolo
perchè VOGLIONO e HANNO SEMPRE DESIDERATO studiarlo. E’ ora di smetterla di far passare lo studente di spagnolo per un alunno svogliato.

b) lo spagnolo qui non si parla.
Ed infatti la collega Acciari parte subito all’attacco, sminuendo il fatto che sia parlato da più di 400.000.000 di persone. Forse è un particolare secondario?

c) i parametri culturali ed economici?
Anche in questo la collega Acciari ignora il fatto che la cultura, la storia, l’economia e la letteratura spagnola e latinoamericana rivestano un’importanza mondiale. Forse sei premi Nobel per la letteratura ( José Echegaray y Eizaguirre, Juan Ramón Jiménez Mantecón, Miguel Ángel Asturias, Camilo José Cela, Octavio Paz e nel 2010 Jorge Mario Pedro Vargas Llosa) non valgono nulla? Gli ispanici, i docenti, gli alunni di spagnolo e i loro genitori che li appoggiano nella scelta sono per caso più ignoranti dei comuni mortali? Discorsi sentiti e risentiti in sala insegnanti…

d) organizzazione internazionale (Unione Europea)
Mi chiedo, ma la Spagna dov’è? Di certo l’economia di questa nazione non gode di ottima salute, ma non credo ne sia stato ancora decretato l’accorpamento alla Francia o al Portogallo (per parlare di nazioni limitrofe). E fuori dall’Europa chi c’è che parla spagnolo? Argentina, Cuba, Bolivia, Chile, Perù, Messico, Honduras, Guatemala… non ci interessano?

La collega ha però dimenticato di citare la più gettonata tra le chiacchiere da sala insegnanti che noi docenti siamo costretti a subire: lo spagnolo non serve a niente, mentre la mia lingua è più utile. Lascio ai lettori i commenti in merito

Infine, circa la mia millantata presunzione nel voler dispensare consigli ai colleghi, giustificandomi con il fatto che i docenti di spagnolo siano persone giovani e molto preparate, pur ribadendo la professionalità dei miei colleghi, invito la prof.ssa Acciari a rileggersi con attenzione il mio contributo senza commettere nuovamente l’errore di unire a casaccio parti dello stesso con il fine, forse, di ipotizzare con l’inciso "a suo dire" a me riferito, che io sia l’unico a ritenere che i docenti di spagnolo non siano così preparati.

Io non mi sono mai permesso di giudicare e criticare la preparazione di nessuno, men che meno degli insegnanti di tedesco. Non ho mai osato esaltare la mia materia di insegnamento a scapito di altre. Ma di fronte alla volontà di una collega di passare a una materia che non ha mai insegnato e dichiara di non conoscere, non mi farò mai scrupoli nel consigliarla a desistere (che abbia uno, cinque o venti anni di esperienza), a maggior ragione se si tratta della materia che io ho studiato e consapevole della sua grande difficoltà.

Quanto deve ancora passare prima di rendersi conto che ritenere meno degno lo studio di una lingua rispetto ad un’altra è assolutamente sbagliato? Le lingue vanno studiate di più, non trascurando la volontà dei ragazzi, che se motivati ed interessati, raggiungono sempre ottimi risultati!!!

Scelta della lingua: dipende dalla gestione dell’istituto

Giuseppe Giusti – Sono un docente di ruolo di spagnolo e vorrei scrivere la mia opinione a proposito della discussione sulla scomparsa dalle scuole dell’insegnamento di edesco a favore dello spagnolo:

1-La scelta della lingua avviene si in base alla richiesta, ma i dirigenti scolastici dovrebbero salvaguardare cattedre ed organici. Nel liceo dove insegno convivono benissimo, oltre alle 4 lingue europee, anche il cinese, l’arabo e il giapponese.

2- Lo spagnolo non è affatto più semplice rispetto ad altre lingue: pur essendo una lingua latina e simile all’italiano, presenta varie difficoltà.

3-Non credo sia il caso di discutere quanto sia o no importante come lingua, sta di fatto che ormai nessuno puo’accontentarsi di conoscere bene una lingua a discapito di un’altra: l’economia globale ci impone di guardare al di là dei confini europei……Anche negli Stati Uniti ed in Brasile, potenza emergente, è richiesta la conoscenza dello spagnolo….

Non mi dilungo oltre, ma credo che una buona responsabilità nella scelta o meno di una lingua dipenda dalla politica interna di un istituto scolastico e dalla sua gestione.

Il tedesco scompare dalle scuole italiane. Studiamo solo spagnolo o diamo spazio alle altre lingue?

E se tutti studiassimo spagnolo… che male c’è?

Lingua tedesca nelle scuole italiane in estinzione. Passeremo tutti allo spagnolo?

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