TAR Lazio commissaria nuovamente il ministro Gelmini su richiesta dell’ANIEF

Di Lalla
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ANIEF – 65.000 euro la condanna alle spese. Altri 7.000 docenti precari dovranno essere inseriti a pettine nelle graduatorie provinciali.

ANIEF – 65.000 euro la condanna alle spese. Altri 7.000 docenti precari dovranno essere inseriti a pettine nelle graduatorie provinciali.

Ad un mese dal primo commissariamento, mentre il Decreto Legge 134/09 sui precari è ancora in discussione al Senato con le modifiche volute dal Ministro Gelmini per sfuggire alle pronunce della magistratura, dopo che i giudici del Consiglio di Stato hanno respinto altri due appelli del MIUR (nn. 5338-5339 del 27.10), i giudici del Tar Lazio accolgono le nuove richieste di ottemperanza delle ordinanze positive ottenute dai legali dell’ANIEF (avv. Ganci, Miceli e Tarsia), avviano altre 13 procedure di commissariamento del MIUR (nn. 5140-5150/09, 5177-5178 del 6.11) per inserire a pettine nelle graduatorie gli oltre 7.000 docenti patrocinati dall’ANIEF, ovvero in base al loro punteggio maturato senza alcuna riserva, e condannano al pagamento delle spese di lite, pari a 65.000 euro, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Dopo il commissariamento del 9 ottobre (n. 4581/09), il Ministro per correre ai ripari aveva proposto di modificare il Decreto legge sulla continuità didattica, in corso di esame in un ramo del Parlamento. La Camera dei Deputati ha così approvato un emendamento (comma 4bis dell’articolo 1) che, però, nel collocare in coda i docenti inseriti in altre province per il biennio 2009-2011, ha disposto esattamente l’opposto per l’avvenire, fornendo un’interpretazione autentica in tema di trasferimenti nelle graduatorie ad esaurimento, che autorizza lo spostamento a pettine in altra provincia nel 2011-2013, così come avvenuto nel 2007-2009, e così come la giurisprudenza ha avuto modo di interpretare correttamente.

E’ chiaro, dunque, – dichiara il presidente Marcello Pacifico -, che, nonostante la trasformazione delle graduatorie da permanenti ad esaurimento, il legislatore continua ad autorizzare il trasferimento all’atto dell’aggiornamento delle graduatorie e a pettine come la legge 143/2004 impone. Allora perché nel 2009, il ministro ha impedito il trasferimento? E’ evidente che una norma, apparentemente incoerente, tesa a soltanto a bloccare le corrette decisioni dei giudici riguardanti le vigenti graduatorie sarebbe non conforme ai più elementari principi costituzionali (art. 1, 51, 97), porrebbe un conflitto tra poteri dello Stato e creerebbe un ulteriore contenzioso destinato soltanto a pesare sulle tasche dei contribuenti, proprio mentre si tagliano le cattedre per risparmiare gli sprechi.

Nel frattempo, dal 9 novembre i primi 300 ricorrenti saranno inseriti a pettine dal commissario ad acta nelle graduatorie di tutte le province italiane. Speriamo che quest’ennesima pronuncia della giustizia amministrativa sia finalmente da stimolo per una corretta gestione delle graduatorie ad esaurimento, nel rispetto delle più elementari regole del buonsenso, della nostra legislazione e della nostra Costituzione.

Bisogna stabilizzare tutti i precari per assicurare la continuità didattica. E’ necessario garantire al personale precario gli stessi diritti del personale di ruolo come una direttiva del 1999 dell’Europa ci impone.

E’ doveroso assegnare un contratto a tempo indeterminato, nel rispetto della legge, per quei 67.000 docenti inserite nelle graduatorie viste le 100.000 cattedre date in supplenza ogni anno.

E’ opportuno sbloccare i 4.000 concorsi per ricercatore a tempo indeterminato promessi, senza precarizzarne la figura con l’istituzione dei contratti a tempo determinato.

E’ giusto favorire la mobilità di tutti i docenti come stabilito dai contratti collettivi vigenti. Soltanto così si possono dare le prime risposte all’enorme precariato che gravita intorno alla conoscenza e che dovrebbe costituire una risorsa e non un peso per il nostro Paese. Per tutte queste ragioni abbiamo proclamato uno sciopero del personale docente delle scuole per l’intera giornata del 9 novembre 2009.

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