Tagli Miur alle spese: meno soldi per bonus merito, formazione docenti, missioni [documento PDF]

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La scuola subirà dei tagli, nonostante siano già stati messi in atto dei risparmi.

E’ quanto si legge nel  il documento allegato al Def sugli obiettivi di spesa.

A pagina 48, sono elencate le voci su cui pesano le riduzioni effettuate con la legge di bilancio 2018/2020 e viene indicato anche dove non è stato conseguito l’obiettivo di risparmio all’attuazione degli interventi.

Nel rendiconto sulla scuola, si conferma che nella gestione 2018, i risparmi sono arrivati da utenze, servizi ausiliari, spese di pulizia. Tuttavia non è stata ancora emanata una direttiva specifica per intervenire sulle spese telefoniche a partire dal 2019.

Sempre a partire dal 2019 ci saranno tagli, grazie a un nuovo regolamento, sulle spese di missione di servizio del personale dipendente e dirigente, mentre le riduzioni per i viaggi del Ministro e dei sottosegretari di Stato saranno a partire dal 2020.

I risparmi hanno riguardato anche la formazione dei docenti e dirigenti scolastici (anche con progetti specifici). Ciò è stato possibile anche grazie all’utilizzo di piattaforme informatiche, come Sofia, e attraverso attività formative progettate dalle reti di scuole.

Per quanto riguarda il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa/ fondo per il merito personale docente, nel documento si legge che “Il CCNL per il comparto Istruzione e ricerca del 9 febbraio 2018, ha istituito il “Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa”, nel quale confluiscono il fondo dell’istituzione scolastica nonché le risorse destinate ai compensi per le ore eccedenti, agli incarichi specifici, alle funzioni strumentali, ai progetti nelle aree a rischio, alla valorizzazione del merito del personale docente, etc.

Nel corso del 2018 è stato siglato il Contratto Integrativo Nazionale sul Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa nell’ambito del quale è stato ridotto l’ammontare previsto per il “bonus premiale” ovvero il fondo per la valorizzazione del personale docente, che a partire dal 2018/19 dovrà essere contrattato fra RSU e dirigente scolastico”.

Sul fronte del Piano Nazionale per la Scuola Digitale (PNSD), si legge che la riduzione delle risorse ha comportato una riduzione della platea di studenti e personale docente che hanno potuto fruire degli interventi formativi finalizzati alla diffusione del Piano Nazionale Scuole Digitale”.

Altri risparmi riguardano la gestione delle voci legate a università e ricerca, ma la voce che merita approfondimento è anche quella relativa alle sofferenze finanziarie.

Sempre nell’allegato al Def, si premette che “Non è stato tuttavia conseguito l’obiettivo di risparmio all’attuazione dei seguenti interventi, per i quali già la gestione 2018 ha mostrato la necessità di re-integrare i tagli effettuati con legge di bilancio 2018-2020 o le informazioni disponibili allo stato attuale sollevano criticità per gli anni successivi”.

Nel dettaglio, sul “Fondo funzionamento scuole e legge n. 440/1997” viene precisato che “La riduzione della dotazione dei quattro fondi (uno per ogni grado di istruzione), già scontata in legge di bilancio 2018-2020, comporta una minore assegnazione di risorse alle scuole. A novembre è stata adottata una Direttiva ministeriale con i criteri e parametri per l’assegnazione diretta alle istituzioni scolastiche, nonché per la determinazione delle misure nazionali relative alla missione Istruzione Scolastica, a valere sul Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche (DM n. 721/2018). Il decreto di riparto per la legge n. 440/1997, per l’anno scolastico 2018, ha visto la riduzione delle assegnazioni alle scuole per varie filiere di attività. L’obiettivo finanziario è stato raggiunto per il 2018; si evidenziano tuttavia rilevanti criticità poiché il fondo viene utilizzato anche per coprire un maggior fabbisogno di spesa emerso per le supplenze brevi e saltuarie (sulla base dell’articolo 1, comma 696, della legge n. 190/2014), determinando una forte contrazione delle risorse rese disponibili alle scuole per il funzionamento in senso stretto. La contrazione dei finanziamenti a valere sulle risorse relative al funzionamento amministrativo e didattico delle istituzioni scolastiche ha comportato l’insorgenza di sofferenze finanziarie”.

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