Tagli alla scuola tramite spending review? Più che una sensazione. M5S, il MIUR afferma di non sapere nulla

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dp – Riceviamo un comunicato del Movimento 5 stelle Camera, con il quale vengono denunciati i possibili tagli all’istruzione che sono stati anticipati dalla nostra redazione. Si tratta del piano Cottarelli che taglierà sostegno, organizzazione edilizia, docenti inidonei e dimensionamento rete scolastica.

dp – Riceviamo un comunicato del Movimento 5 stelle Camera, con il quale vengono denunciati i possibili tagli all’istruzione che sono stati anticipati dalla nostra redazione. Si tratta del piano Cottarelli che taglierà sostegno, organizzazione edilizia, docenti inidonei e dimensionamento rete scolastica.

"Abbiamo la spiacevole sensazione – afferma la nota del M5S – di trovarci di fronte a un bieco gioco delle parti, consumato sulla pelle del sistema di istruzione. Da un lato trapelano notizie sui tagli che potrebbero essere realizzati attraverso la spending review dal commissario Cottarelli, dal’altra il Miur afferma di non sapere nulla a tal proposito, e scarica il barile"

"Se – affermano i deputati – a questo si aggiunge che al Miur, rispetto a tali indiscrezioni, sembrano cadere dalle nuvole, abbiamo un quadro che prospetta o malafede, o dilettantismo.Dopo le voci su sui tagli relativi al dimensionamento delle scuole, l’edilizia scolastica, gli insegnanti inidonei, il finanziamento dell’università e ricerca, l’ultima sirena d’allarme arriva dalle colonne de il Fatto, che parla di una riduzione del numero degli insegnanti di sostegno, i quali erano stati aumentati di 26 mila unità, in tre anni, nel recente Decreto Istruzione. Aumento che però è solo sulla carta, dal momento che negli ultimi anni i piani triennali di assunzione non sono mai stati rispettati. Ci domandiamo: per il caso il Mef prevede unridimensionamento delle assunzioni già rispetto a queste immissioni in ruolo?"

"Tra l’altro – aggiungono -, proprio in occasione della discussione sul Decreto Istruzione, in commissione
Cultura, avevamo posto l’attenzione sul fatto che l’aumento degli insegnanti di sostegno, portati a un totale di 90 mila, includesse elementi di incertezza. Dal provvedimento, infatti,  restavano esclusi circa 20 mila docenti di supplenza. A questo punto ci chiediamo se saranno loro, i non stabilizzati, i più deboli, i primi ad essere sacrificati sull’altare della spending review."

Le nostre anticipazioni

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