Svolgere mansioni extradidattiche ai fini fiscali non conviene proprio. Lettera

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Inviata da Mario Bocola – Il cedolino stipendi del mese di febbraio riporta il conguaglio fiscale a credito e a debito e sono spesso “dolori” per le buste paga dei docenti che si vedono decurtare dallo Stato somme a volte considerevoli.

Svolgere mansioni di coordinatore di classe, funzioni strumentali, progetti d’istituto finanziati con il FIS, ricevere il bonus merito, partecipare a bandi pon per esperti e tutor è un’arma a doppio taglio per il fisco, in quanto le somme in più percepite oltre allo stipendio ordinario, l’anno successivo a
quello di riferimento, devono essere restituite allo Stato! Proprio così perché lo Stato con una mano elargisce gli emolumenti al netto (e non al lordo) e con l’altra mano si riprende quanto ha precedentemente elargito. Infatti le somme in più fanno innalzare l’aliquota irpef e, quindi, di conseguenza il docente passa automaticamente nello scaglione superiore con tassazione maggiore.

Ed ecco che con il conguaglio fiscale si “deve” restituire allo Stato quando si è, in parole povere, percepito in precedenza. Tutte le funzioni extradidattiche dovrebbero essere detassate alla fonte per permettere di avere alcuni soldi in più. L’operazione del cuneo fiscale e dell’innalzamento del “bonus Renzi”, nasconde delle insidie che i docenti potrebbero amaramente scontare con il conguaglio fiscale del 2021. Staremo a vedere. Intanto il rinnovo del contratto di lavoro del personale della scuola tace….

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