Supplenze primaria Piemonte, Anief: mancano gli insegnanti

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Comunicato Anief Piemonte – Alle nomine a tempo determinato per la scuola primaria, in corso a Torino in questi giorni, si assiste a uno strano fenomeno: a fronte di oltre 1.700 posti disponibili, gli aspiranti presenti alle convocazioni scarseggiano.

Ormai certo l’esaurimento delle graduatorie provinciali, previsto per lunedì, e il passaggio alle graduatorie d’istituto, che però potrebbero non bastare a coprire tutte le disponibilità. Poi toccherà agli incarichi annuali (alcune centinaia) per la scuola dell’infanzia.

Secondo ANIEF Piemonte, l’assenza di moltissimi aspiranti, che equivale a rinunciare all’incarico, è un effetto del clima di paura creato dalla sentenza dello scorso dicembre del Consiglio di Stato. Una sentenza, ricordiamo, che con un inatteso dietrofront rispetto alle precedenti pronunzie favorevoli, ha deciso l’espulsione dalle graduatorie ad esaurimento delle maestre con diploma magistrale, titolo abilitante all’insegnamento fino al 2002.

“È più che probabile – commenta Marco Giordano, presidente regionale ANIEF Piemonte – che il clima di incertezza generato da questa sconcertante ed inaspettata decisione del supremo organo di giustizia amministrativa abbia generato confusione e paura, inducendo maestre e maestri inseriti con riserva in queste graduatorie a non accettare l’incarico. Una situazione che rischia di mettere in difficoltà le scuole che lunedì prossimo, al suono della prima campanella, non avranno tutti gli insegnanti in classe”. A nulla, quindi, sembra essere servita la rassicurazione che almeno fino al 30 giugno gli incarichi saranno comunque garantiti.

Ma la situazione è destinata a peggiorare: l’onda lunga della sentenza dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, infatti, è attesa nel corso dell’anno scolastico e in Piemonte investirà in pieno circa mille docenti assunti a tempo indeterminato, in alcuni casi dal 2015, che rischiano di essere licenziati.

“L’immissione in ruolo di questi insegnanti – spiega Giordano – ha previsto l’apposizione di una clausola rescissoria nel contratto che adesso, dopo la decisione dei giudici, è destinata a scattare man mano che arriveranno le sentenze su ciascun ricorso. Uno stillicidio di provvedimenti che, di fatto, comporterà il più grande licenziamento di massa che la scuola italiana abbia mai registrato”.

È chiaro come la prospettiva di perdere il lavoro mentre le scuole cercano disperatamente insegnanti da mettere in classe suoni come una beffa. Per questo, l’ANIEF ha indetto uno sciopero per l’11 settembre con manifestazione a Roma, a piazza Montecitorio, per chiedere a gran voce la riapertura delle graduatorie ad esaurimento.

“L’unica soluzione – afferma il presidente regionale ANIEF – è riaprire le graduatorie a tutto il personale abilitato. Questo comporterebbe la cessazione della materia del contendere in tribunale, con la possibilità di salvaguardare i contratti già stipulati, e garantirebbe di avere un numero adeguato di aspiranti in graduatoria per coprire le disponibilità, sia per le immissioni in ruolo che per i contratti annuali”.

Per il giovane sindacato della scuola, diventato rappresentativo nel comparto alle ultime elezioni RSU, le altre soluzioni sul tavolo sono irricevibili. “L’idea di un concorso riservato non selettivo per creare una graduatoria regionale da cui assumere negli anni gli insegnanti è, nella migliore delle ipotesi, del tutto inutile e irrazionale: per questo, infatti, ci sono già le graduatorie provinciali, che ‘pesano’ titoli e servizi per graduare gli aspiranti e che, inspiegabilmente, si vogliono tenere chiuse. A che serve bandire un concorso “finto” per creare un elenco di aspiranti che in realtà esiste già? Basterebbe solo permettere di integrarlo con l’inserimento di tutti gli abilitati che, da anni, chiedono di potervi accedere. Per non parlare dei tanti, troppi paletti che limiteranno l’accesso a questo concorso e che potrebbero essere travolti a suon di ricorsi, come peraltro sta accadendo all’analogo concorso riservato già bandito per il primo e il secondo grado, su cui addirittura è stata sollevata questione di legittimità costituzionale.

Per riaprire le graduatorie provinciali, però, serve un intervento del Parlamento. Intervento che in realtà era stato effettivamente adottato dal Senato in forma di emendamento al decreto Milleproroghe ma che la Camera, su indicazione della maggioranza, ha deciso di sopprimere. Per questo l’ANIEF ha indetto lo sciopero di martedì prossimo, organizzando proprio davanti al Parlamento una manifestazione che si annuncia, viste le premesse, partecipatissima.

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