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Supplenze: ecco i diritti della docente collocata in interdizione per gravidanza a rischio

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Periodo di supplenze. Quali diritti ha una docente che accetta una nomina ma che è collocata in interdizione per gravidanza a rischio?

Annalisa scrive

Salve sono una docente alla 17^esima settimana di gravidanza con certificato di gravidanza a rischio prodotto dal mio ginecologo privato qualche giorno fa, e convalidato da un ASP in documento pubblico.
Tra qualche giorno ci saranno le nomine e mi hanno già comunicato dalle segreteria che giorno 12/09/2019 dovrò prendere servizio con un contratto a tempo determinato fino al 31/08/2020.( insegno in questa scuola già da diversi anni). Qual è la documentazione corretta che devo inviare a scuola per l’indennità di gravidanza anticipata. (i documenti sopra citati sono già in mio possesso con data del 06/09/2019)
Grazie.

Documentazione da presentare al dirigente scolastico

La dipendente della scuola per ottenere l’interdizione per complicanze della gestazione deve produrre istanza alla ASL competente, che ne rilascia ricevuta.

All’istanza, redatta in carta semplice, deve allegare:

  • il certificato medico previsto per l’accertamento della condizione di gravidanza;
  • altro certificato medico attestante le complicanze della gestazione;
  • ogni altra utile documentazione.

Il certificato medico deve essere rilasciato da un ginecologo di un ente pubblico (Ospedale, ASL ecc.). Nel caso in cui sia rilasciato da un ginecologo privato la lavoratrice dovrà essere sottoposta ad “accertamento sanitario” presso una struttura pubblica.

In ogni caso, la certificazione prodotta deve contenere:

  • data ultima mestruazione;
  • data attuale di gestazione;
  • data presunta del parto;
  • diagnosi attestante le gravi complicanze della gestazione e/o le pregresse patologie che si ritiene possano essere aggravate dallo stato di gravidanza;
  • termine della prognosi.

La ASL, ricevuta l’istanza documentata della lavoratrice (la quale può delegare una persona di sua fiducia per la presentazione o inviarla con raccomandata A/R), ne rilascia apposita ricevuta in duplice copia, una delle quali deve essere prodotta a scuola a cura della lavoratrice.

La lavoratrice, quindi, produrrà domanda di interdizione da consegnare a scuola con allegata la ricevuta rilasciata dall’ASL.

La semplice presentazione dell’istanza a scuola, unitamente alla ricevuta che ne rilascia la ASL, dà diritto alla lavoratrice di assentarsi dal lavoro fino al termine fissato nel certificato medico, anche prima del provvedimento finale di astensione ASL.

Assunzione in servizio

Il periodo di interdizione al lavoro per gravidanza a rischio, ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. n. 151/2001, deve essere equiparato, a tutti gli effetti, a quello di astensione obbligatoria per parto;

detto periodo infatti, rientra tra i “congedi di maternità” di cui al capo III del citato D.Lgs. n. 151 i quali vengono espressamente tutelati, anche nei confronti del personale a tempo determinato, dall’art. 24 dello stesso decreto.

Il congedo di maternità (compreso quindi il periodo di interdizione)  è assolutamente inderogabile, conseguentemente l’instaurazione del rapporto deve intendersi realizzata con l’accettazione della nomina e non con l’inizio della effettiva prestazione del servizio (quest’ultimo potrà infatti avvenire solo a congedo terminato).

Così come precisato dal CdS n. 5095 del 4.9.2006 il trattamento giuridico ed economico per maternità spetta anche qualora la lavoratrice madre, per motivi oggettivi connessi alla gravidanza, non possa prendere servizio essendo sufficiente a tal fine fare riferimento al provvedimento di nomina.

Conclusioni

La collega una volta conclusa la procedura di interdizione dovrà accettare la nomina in data 12/9 e inviare alla scuola la domanda di interdizione, redatta in carta semplice in cui dichiara di essere in interdizione, e la ricevuta dell’ASL.

Dal 12/9 sarà in servizio a tutti gli effetti, con decorrenza della nomina, anche economica, senza assumere effettivo servizio.

Ogni volta che l’interdizione si  rinnova (di solito ogni 30 gg.) bisognerà seguire lo stesso iter.

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