Studenti stranieri in Italia: in loro aiuto l’organico funzionale e Italiano L2

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Il Ministero dell'Istruzione in collaborazione con l'Ufficio scolastico per il Lazio, Roma Capitale e l'Università Roma Tre, ha organizzato un seminario di due giorni  dal titolo “Le scuole in contesti multiculturali. Promuovere e governare l’integrazione”,in cui si traccia la fotografia della presenza degli alunni non italiani nel nostro sistema scolastico, ma offre anche spunti sull’educazione degli adulti immigrati e sui numeri dei Neet (Not in education, employmentor training) fra i giovani di cittadinanza non italiana.

Il Ministero dell'Istruzione in collaborazione con l'Ufficio scolastico per il Lazio, Roma Capitale e l'Università Roma Tre, ha organizzato un seminario di due giorni  dal titolo “Le scuole in contesti multiculturali. Promuovere e governare l’integrazione”,in cui si traccia la fotografia della presenza degli alunni non italiani nel nostro sistema scolastico, ma offre anche spunti sull’educazione degli adulti immigrati e sui numeri dei Neet (Not in education, employmentor training) fra i giovani di cittadinanza non italiana.

Gli alunni di cittadinanza non italiana sono 803.000 (anno scolastico 2013/2014), aumentano quelli presenti nelle scuole superiori. I nati in Italia sono ormai oltre la metà, il 51,7%: il sorpasso si è registrato nel corso dell’ultimo anno scolastico. I neo arrivati nell’ultimo anno sono il 4,9% e sono in calo. Nel 2013/2014, gli istituti tecnici sono stati la prima scelta degli alunni stranieri, ma è in aumento anche la scelta dei licei.

Dai 196.414 dell’anno scolastico 2001/02 (2,2% della popolazione scolastica complessiva) oggi gli stranieri sono 802.844 (9% del totale),più della metà dei quali sono nati in Italia.

Dal 2008/09 ad oggi si è registrato un progressivo rallentamento nell’incremento:gli iscritti stranieri fra il 2009/10 e il 2013/14 sono cresciuti con ritmi del 19,2% a fronte di un decremento del -2,0% nelle presenze di alunni italiani (passati da 8.283.493 a 8.117.329 unità) e di una diminuzione dello -0,4% della popolazione scolastica complessiva.

Nella scuola primaria nel 2001/02 si concentrava il 42,8% del totale degli alunni stranieri, diventati poi il 35,3% nel 2013/14; si registra invece la forte espansione di questo gruppo nelle scuole secondarie di secondo grado,che ha accolto dal 14% di studenti stranieri nel 2001/02 al 22,7% nel 2013/14.

La popolazione scolastica complessiva dall’a.s. 2009/10 all’a.s. 2013/14 è rimasta stabile, anche se gli alunni italiani sono diminuiti in tutti i livelli scolastici e, soprattutto, nelle scuole dell’infanzia (-2,9%) e nelle secondarie di primo grado (-2,2%), mentre le presenze di alunni con cittadinanza non italiana si sono incrementate complessivamente del +19,2%, con punte del 23,6% e del 27,2% rispettivamente nelle scuole dell’infanzia e nelle secondarie di secondo grado.

Gli alunni con cittadinanza romena rappresentano ancora il gruppo più numeroso nelle scuole italiane (154.621), seguiti dai giovani di origine albanese (107.847) e marocchina (101.176).Troviamo poi il gruppo degli alunni di origine cinese (39.211) e filippina (24.839): quest’ultima provenienza per la prima volta si trova fra le prime cinque.

Tra l’a.s. 2011/12 e il 2013/14, si evidenzia un incremento percentuale superiore all’incremento medio complessivo (+6%) tra gli alunni originari di Egitto (+19,9%), Filippine (+16,7%), Pakistan (+16,6%), Cina (+15,1%), Bangladesh (+12,9+%). Si segnala un decremento fra gli ecuadoriani (-6,3%), i macedoni (-3,3%) e i tunisini (-1,7%).

La Lombardia è la prima regione per maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana (197.202) ma anche per il numero più alto di alunni in generale (1.409.671): è seguita da Emilia Romagna (93.434 stranieri), Veneto (92.924), Lazio (77.071) e Piemonte (75.276). Vi sono alcune regioni del Sud in cui la crescita degli alunni stranieri è doppia o tripla rispetto alla media del 6,2% (+20,5% in Basilicata, +14,3% in Campania, +12,8% in Sicilia, +10,3% in Calabria).

Gli studenti con cittadinanza non italiana  nati nel nostro paese sono nell’a.s. 2013/14 415.283, il 51,7% degli alunni stranieri. Tra il 2007/08 e il 2013/14  questi alunni si sono quasi triplicati (secondarie di primo grado) o più che triplicati (secondarie di secondo grado), raddoppiati nelle scuole primarie o quasi nelle scuole dell’infanzia.Il primato dei nati in valori assoluti lo detiene il Nord Ovest che accoglie, nell’a.s. 2013/14, 167.182 alunni stranieri nati in Italia (40,2% del totale), seguito dal Nord Est (123.142 alunni, 29,6% del totale), dal Centro (93.094 pari al 22,4%) e dal Sud e dalle Isole (31.865, 7,8%). I gruppi più numerosi di nati in Italia si concentrano nei primi anni dei diversi livelli scolastici delle scuole del Nord Ovest.
Si passa però dall’84% di nati in Italia nelle scuole dell’infanzia al 72,4% nel primo anno delle scuole primarie; dal 54,1% di nati in Italia nella classe quinta della primaria al 45,1% della classe prima della secondaria di primo grado; dal 31,1% nel terzo anno della secondaria di primo grado al 20,9% di iscritti al primo anno della secondaria di secondo grado; si arriva infine al 10,1% di nati in Italia presenti nella classe quinta della scuola secondaria di secondo grado.

Per quanto riguarda la regolarità dei percorsi scolastici i dati sono in miglioramento, ma le percentuali di alunni stranieri in ritardo nei vari ordini di scuola segnano ancora una disuguaglianza strutturale delle carriere rispetto agli italiani: nel 2013-14 rappresentano il 14,7% nella primaria (contro l'1,9% degli italiani), il 41,5% nella secondaria primo grado (contro il 7,4% degli italiani) e il 65,1% nella secondaria di secondo grado (contro il 23,3% degli italiani).  Anche i tassi di ripetenza confermano il divario tra italiani e stranieri in tutti gli ordini scolastici e in particolare nei primi anni di corso.

Il cambiamento più importante riguarda una diminuzione di alunni stranieri iscritti negli istituti professionali e, viceversa, un aumento negli istituti tecnici e nei licei. Nel 2013-14 gli istituti tecnici rappresentano l'indirizzo maggiormente scelto dagli alunni con cittadinanza non italiana (38,5%), seguiti dagli istituti professionali (37,9%), che perdono un primato storicamente mantenuto, e dai licei (23,5%).

Il tema dell'integrazione, la didattica interdisciplinare e multiculturale, è allo studio dell'esecutivo. Nell’organico funzionale è prevista una quota d’insegnanti, in possesso di certificazioni che attestino la competenza per l’insegnamento dell’italiano a studenti stranieri.Si prevede una quota fissa, presumibilmente del 10%, da riservare alla formazione del personale in contesti multiculturali e di complessità sociale, sia per i docenti appena assunti che per quelli in servizio da anni.

Per quanto riguarda la didattica, infine, nel ddl potrebbero essere previsti percorsi di plurilinguismo.

Allo studio anche la possibilità di togliere la seconda lingua straniera oltre l'inglese,in particolare alla scuola media, in quanto per questi alunni l’italiano è già una seconda lingua straniera;  possibile anche che venga creata  una nuova classe di concorso, Italiano L2.

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