Studenti: inutili le bocciature ma occorre ripensare la valutazione

Di Lalla
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Unione degli studenti – La ministra Carrozza ha dichiarato che le bocciature, pur non essendo inutili, rappresentano un fallimento per la scuola, il cui compito dovrebbe essere quello di accompagnare i ragazzi a trovare la propria strada.

Unione degli studenti – La ministra Carrozza ha dichiarato che le bocciature, pur non essendo inutili, rappresentano un fallimento per la scuola, il cui compito dovrebbe essere quello di accompagnare i ragazzi a trovare la propria strada.

"Crediamo innanzitutto che il dibattito sulle bocciature, che ciclicamente torna a vivere tra gli addetti ai lavori, debba partire da un punto di vista più ampio. La nostra suola ha completamente perso una propria progettualità educativa e pedagogica, – dichiara in una nota l’Unione degli Studenti – essendo stata vittima di riforme che hanno puntato solo a ridurne i costi e abbassarne la qualità. I tassi altissimi di dispersione scolastica che nelle regioni del Sud rappresentano una vera e propria emorragia di studenti e le percentuali di bocciature italiane superiori alla media europea sono il risultato anche di questo.

Occorre prendere atto del fatto che la canalizzazione precoce che caratterizza il nostro sistema d’istruzione, una didattica nozionistica e vecchia nei metodi ed un sistema di valutazione degli apprendimenti sempre più quantitativa e appiattita sui test a numero chiuso rappresentano strumenti escludenti, incapaci di valorizzare le potenzialità degli studenti e quindi colpevoli di lasciare indietro sempre più ragazzi."

"La proposta di abolizione delle bocciature sarebbe una proposta positiva – dichiara in una nota l’UdS – solo a condizione che le motivazioni nonsiano esclusivamente di natura economica e di risparmio come sostenuto dal ministro, piuttosto dovrebbe puntare a decostruire un sistema d’istruzione sempre più simile ad un processo lineare su cui o si va avanti o si va indietro. Crediamo quindi che il tema vada affrontato congiuntamente ad un dibattito di riforma sui cicli, sulla didattica e la valutazione in generale, partendo dallo stop immediato alla somministrazione censuaria dei test INVALSI e alla loro introduzione all’esame di maturità"

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