Stop classi pollaio, Rapisarda: inderogabilità max 20 alunni in presenza di disabili

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Gianluca Rapisarda – Nei giorni scorsi, in Commissione Cultura alla Camera, è iniziata la discussione di una proposta di legge presentata dal MoVimento 5Stelle, che punta a fissare un tetto massimo di 22 studenti per ogni classe delle scuole primarie e secondarie del nostro Paese.

La finalità della suddetta PDL sarebbe quella di garantire spazi adeguati nelle scuole, non solo per una questione di sicurezza, incolumità fisica e vivibilità, ma anche per migliorare la qualità della didattica, personalizzandola e dando in tal modo agli insegnanti la possibilità di dedicare la giusta attenzione a ciascun bambino o ragazzo.

In proposito commenta il Consigliere della Federazione Pro Ciechi Gianluca Rapisarda: “Pur condividendo la ratio della proposta di legge pentastellata, mirante evidentemente e giustamente a ridurre il fenomeno tutto italiano delle cosiddette “classi pollaio”, mi permetto di evidenziare che essa, disponendo un numero massimo di 22 alunni per classe, anche in presenza di studenti con disabilità, creerebbe un po’ di confusione tra le famiglie dei nostri ragazzi, in quanto contravverrebbe e contrasterebbe con la normativa vigente”.

Precisa il Consigliere Gianluca Rapisarda: “Infatti, in merito alla formazione delle classi, l’art 5 comma 2 del DPR 81 del 2009, confermato dalla Nota Miur 1553 dell’8 agosto 2017, stabilisce che in caso di presenza di ragazzi disabili, il numero di allievi non deve superare, di norma, i 20 per classe.

In definitiva, il numero massimo di alunni di una classe delle scuole pubbliche di ogni ordine e grado, in presenza di studenti con disabilità, deve essere al massimo di 20”.

Conclude Gianluca Rapisarda: “Pertanto, l’invito che noi associazioni di e per persone con disabilità rivolgiamo ai componenti la VII Commissione di Montecitorio è non solo di non modificare i parametri già sanciti dal DPR 81/09, ma anzi di migliorarli, prevedendo nella loro PDL l’inderogabilità del numero di 20 alunni per classe in presenza di allievi con disabilità, abolendo così l’attuale generica ed aleatoria dicitura «di norma. Un simile traguardo, infatti, costituirebbe un’ulteriore civilissima conquista “inclusiva” per il nostro Paese, la cui avanzata legislazione scolastica viene copiata ed invidiata in tutto il mondo”.

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