Stipendio dirigenti scolastici, Udir: in Sicilia varia in base alla provincia di servizio. Se ne parlerà nei prossimi Seminari

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comunicato Udir – Continua la confusione sul trattamento economico dei dirigenti scolastici: una condizione particolarmente fastidiosa, visto che stiamo parlando della categoria dirigenziale peggio trattata in Italia. Stavolta a farne le spese sono i presidi di alcune province siciliane, dove tra luglio e agosto scorso sono stati messi in pagamento i contratti regionali degli ultimi quattro anni.

Il problema è che a chi dirige una scuola ad Agrigento e Caltanissetta è andato tutto bene: in questi casi, sono stati applicati gli aumenti mensili e pagati gli arretrati, facendo un conguaglio tra retribuzione di posizione e di risultato. Invece in altre province, come Messina, Palermo e Siracusa, sono stati liquidati gli arretrati, ma non è stato applicato l’aumento mensile; a Trapani addirittura l’importo mensile è stato tagliato.

Ai capi d’istituto di queste scuole, in pratica, l’amministrazione ha attuato una specie di una tantum per gli anni scolastici che vanno dal 2012/2013 al 2015/2016. E lì si sono fermati: gli aumenti mensili, infatti, non sono stati assegnati. La “dimenticanza” non è da poco, perché stiamo parlando di aumenti mensili che variano tra i 700 e i 900 euro.

Da un punto di vista tecnico, tutto ciò è corretto per la retribuzione di risultato, che è un elemento aleatorio della retribuzione e viene perciò pagato in un’unica soluzione annuale, dopo la stipula del contratto regionale. È invece illegittimo per la cosiddetta retribuzione di posizione-quota variabile, che è un elemento fisso e continuativo della retribuzione, pagato mensilmente in base al contratto regionale pro-tempore vigente.

Questa distinzione è confermata dall’ultimo Contratto integrativo regionale della Sicilia, relativo all’a.s. 2015/2016 e oggi in vigore: nell’art. 6, comma 2, c’è testualmente scritto che “i criteri e le modalità di utilizzo del fondo regionale definiti dal presente contratto continuano ad applicarsi fino alla stipula di un nuovo C.I.R., con riserva di conguaglio a credito o a debito”. E il testo del Contratto integrativo regionale è stato assorbito nei contratti individuali firmati dai Dirigenti Scolastici siciliani nello scorso mese di settembre. Per questi motivi, Udir invita tutti i Dirigenti Scolastici interessati a inoltrare formale diffida all’Ufficio Scolastico Regionale: il modello può essere richiesto alla Segreteria Udir.

“Quello che sta accadendo nelle province di Messina, Palermo, Siracusa e Trapani è del tutto illegittimo e va immediatamente sanato – spiega Marcello Pacifico, presidente Udir -: di chiunque siano le responsabilità di questo caos, la nostra organizzazione sindacale diffida l’Ufficio scolastico regionale della Sicilia a intervenire perché sia sanato il vero e proprio sopruso subito dai Dirigenti Scolastici siciliani delle province citate. Di tutto questo l’Udir parlerà nei prossimi seminari riservati ai Dirigenti Scolastici che si terranno prossimamente in Sicilia, a partire da quello di Siracusa di giovedì prossimo”.

Nel frattempo, Udir chiede all’Ufficio scolastico regionale della di Sicilia d’intervenire sui cedolini impazziti di luglio-agosto dei presidi siciliani, a seguito dell’applicazione del CIR per il 2012/2016. Se ad Agrigento e Caltanissetta hanno pagato gli arretrati, a Palermo, Messina e Siracusa non danno gli aumenti né applicano le nuove tabelle, a Trapani invenzioni, nelle altre province mistero. Un DS di prima fascia perde 290 € al mese. Anche di questo si parlerà nei prossimi seminari sulle Tre R della Dirigenza con Pietro Perziani, esperto in materia.

Prossimi appuntamenti a SR (28/9), ME (4/10), CL (5/10), TP (13/10), AG (17/11). Invia la scheda di adesione al seminario di Siracusa e agli altri appuntamenti formativi a [email protected] Sei nostro ospite.

25 settembre 2017

Ufficio Stampa Anief

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