Aumento stipendio, Anief: al momento 74 euro ma ci sono altre risorse. Apriamo trattative, soldi prima di Natale

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Anief – Salirebbero così a 74 euro gli aumenti previsti per gli statali, secondo quanto riferito da Anief dopo l’incontro odierno presso la presidenza del Consiglio dei ministri con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mario Turco, per i saluti istituzioni in virtù della rappresentatività sindacale. Se il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, s’impegna a reperire ulteriori risorse per recuperare il gap con l’aumento del costo della vita e orientare nella scuola gli stipendi alla media europea entro la fine della legislatura siamo pronti a firmare il contratto

È guerra di numeri tra Palazzo Chigi e i sindacati confederali che convocati da soli per dare il loro giudizio sull’apertura dei tavoli contrattuali, come riportato dalla rivista specializzata Orizzonte Scuola, sembrano attaccare la politica economica della maggioranza fino a invocare perdite d’acquisto inesistenti, perché già coperti dagli aumenti dell’indennità di vacanza contrattuale.

La verità è un’altra per Anief che, dopo l’incontro presso la presidenza del Consiglio dei ministri, apprezza l’apertura del Governo nel dirottare 200 milioni di economie per il rinnovo del contratto e lo esorta a un impegno di legislatura per aumentare di 10 punti percentuali gli stipendi rispetto all’inflazione registrata dal 2008 e cominciare a guardare a quanto avviene in Europa.

In questo momento, infatti, disinnescata la clausola IVA, visti gli attuali equilibri di bilancio, è stato già un miracolo poter raddoppiare le risorse messe nella prima legge di bilancio del nuovo Governo che più che raddoppia le risorse stanziate a inizio legislatura.

A queste condizioni, se c’è l’impegno della politica di investire nella scuola rispetto a quando smentito e descritto nel NADEF, allora bisogna subito iniziare la contrattazione per assegnare le risorse esistenti.

Questi 74 euro poi sono vicini agli 80 euro già sottoscritti dagli stessi sindacati che oggi lanciano allarmi ingiustificati, per di più dopo dieci anni di blocco contrattuale, e oggi disponibili a un anno dalla scadenza. Inutile in questo momento giocare sulla pelle dei lavoratori per questioni ideologiche o di tatticismi.

Anief, che ha sempre sostenuto l’esigenza di introdurre aumenti medi netti mensili di 240 euro, sia in occasione delle audizioni tenute in Parlamento sia dell’ultimo sciopero e sit-in a Montecitorio, chiede un preciso impegno di legislatura del Governo.

In questa linea deve essere letto l’ordine del giorno della senatrice Bianca Laura Granato (M5S), che impegna il Governo a stornare le risorse residuali risultanti dalle modifiche alla legge di bilancio nel fondo specifico per il rinnovo del contratto del personale del comparto istruzione e ricerca.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, afferma che “abbiamo fatto presentare precise proposte emendative proprio alla manovra di Bilancio 2020, AS 1586, dove chiediamo di allineare gli aumenti contrattuali almeno al tasso di inflazione certificata. Le somme che servono per allineare gli stipendi a quelli europei si possono ritrovare in quei 3 miliardi di euro già chiesti dal ministro Lorenzo Fioramonti, da aggiungere entro il 2022 ai 70 euro di incrementi mensili già finanziati, cui sommare gli ultimi 4 euro trovati dal ministro Gualtieri per il rinnovo del contratto per 3,5 mln di dipendenti pubblici”.

Non comprendiamo il terrorismo di alcune organizzazioni sindacali quando affermano che il prossimo anno gli insegnanti perderanno almeno 20 euro quando il Governo ne mette 4 euro in più rispetto ai 70 euro già stanziati nel disegno di legge di bilancio, in considerazione anche della clausola di salvaguardia presidiata dell’indennità di vacanza contrattuale. Per aver soldi in più, basta firmare il contratto. Il problema è quanto devono essere questi soldi.

Se Palazzo Chigi s’impegna a dare un primo acconto di 74 euro in vista di maggiori economie da reinvestire nella scuola, università e ricerca, allora possiamo iniziare subito le trattative per la sottoscrizione degli aumenti così da far avere i soldi ai lavoratori già a Natale.

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