Stipendi, a dicembre supplenti ancora in attesa

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La Flc Cgil è intervenuta sulla questione dei ritardi relativi al pagamento degli stipendi dei supplenti che, dopo la pubblicazione del DPCM 31 agosto 2016 e dalla Circolare n. 6 del 28 10 2016, non si sarebbe più dovuta ripetere, ma purtroppo non è affatto così.

Il sindacato, guidato da Francesco Sinopoli, ha appurato che le scuole non riescono a corrispondere gli stipendi per mancanza di fondi e non certo per loro mancanze.

Il problema, leggiamo nella nota della Flc Cgil, è stato già sollevato da Sinopoli nell’incontro con la Fedeli il 22 dicembre u.s.

La nota della Flc Cgil

Ancora una volta, alla fine dell’anno solare, si scopre che i fondi stanziati per pagare i supplenti non sono sufficienti.

E’ quanto ci segnalano le scuole che, pur avendo seguito alla lettera la tempistica di inserimento dati definita dal DPCM 31 agosto 2016 e dalla Circolare MIUR n. 6 del 28 10 2016, non riescono ad erogare le spettanze.

Ciò è tanto più vero dal momento che uno stesso pacchetto di supplenze inserito a fine novembre nel medesimo istante dalle scuole su NoiPa, dopo essere stato acquisito, convalidato, elaborato ed accettato dallo stesso PoiPa, in comunicazione successiva viene restituito per una parte con la dicitura “in carico per il pagamento” e per un’altra parte con la dicitura “sospeso in attesa di verifica capienza fondi”.

Viene disatteso così l’art. 2 del DPCM citato ma non certo da parte delle scuole.

Questo è lo stato delle cose da una decina di giorni.

Il nostro Segretario Generale, Francesco Sinopoli, nell’incontro del 22 dicembre scorso al MIUR ha sollevato la questione direttamente alla Ministra Fedeli sottolineando come, nella più generale difficoltà gestionale che incontrano le scuole, anche un diritto elementare come lo stipendio dei supplenti, pur in presenza del la copertura finanziaria, risulta a rischio a causa delle disfunzionalità del sistema informativo.

La FLC CGIL si sta attivando presso il MIUR per due obiettivi: il superamento della situazione di impasse che si presenta pressoché allo stesso modo degli anni passati chiarendo che non basta dettare le tempistiche ai vari uffici coinvolti del MIUR e del MEF, oltre che alle scuole, magari minacciando sanzioni a destra e a manca, se prima non si sono stanziate le somme sufficienti; il chiarimento che la responsabilità non è certo ascrivibile alle istituzioni scolastiche, come, siamo sicuri, da parte di qualcuno si tenterà di fare.

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