Stabilizzazione del personale, investimenti e messa in sicurezza degli edifici. Ecco cosa chiedono i sindacati al nuovo Ministro

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di Daniela Sala – Una scuola al centro dell’agenda politica del governo, è quanto chiedono i sindacati dopo la nomina di Maria Chiara Carrozza al ministero dell’Istruzione. Abbiamo chiesto ai segretari

di Daniela Sala – Una scuola al centro dell’agenda politica del governo, è quanto chiedono i sindacati dopo la nomina di Maria Chiara Carrozza al ministero dell’Istruzione. Abbiamo chiesto ai segretari

E una scuola al centro dell’agenda è sinonimo di investimenti “La scuola – sottolinea come in altre occasioni Francesco Scrima, segretario di Cisl Scuola – non deve essere considerata un capitolo di spesa ma di investimento sul nostro futuro”. Cosa chiedono quindi le sigle sindacali al nuovo Ministro? “Migliorare l’offerta formativa, garantire la sicurezza delle strutture scolastiche e e stabilizzare il personale – sintetizza Scrima –. Serve infine il rinnovo di un piano triennale di assunzione”.

Anche Domenico Pantaleo, segretario di Flc-Cgil, chiede investimenti e un adeguamento della spesa per l’istruzione agli standard europei: “Chiediamo un investimento di 4 miliardi annui aggiuntivi, per migliorare le infrastrutture, allargare il tempo scuola e migliorare la qualità didattica”.

Rino Di Meglio, segretario della Gilda insegnanti conferma come urgenti gli stessi provvedimenti, edilizia scolastica e precariato, riguardo ai quali il ministro stesso ha già manifestato una certa attenzione senza però sbilanciarsi in indicazione sulle politiche. “Anche se in passato – mette in guardia Di Meglio – ci hanno già abituato a tante belle parole poi smentite dai fatti”.

I sindacati chiedono poi un intervento deciso e prioritario sugli organici: “Serve al più presto un organico pluriennale funzionale a livello delle singole scuole”, dice Marco Paolo Nigi, segretario di Snals-Confsal. “È necessario insomma abolire la differenza tra organico si fatto e di diritto e fare le nomine di ruolo su questo nuovo organico”. E, aggiunge Massimo di Menna di Uil Scuola “si tratta di una modifica urgente perché fondamentale che a settembre si inizi con un organico più stabile”.

E c’è poi una questione salariale aperta: “Bisogna abolire le norme che vanno in contrasto con la contrattazione collettiva nazionale in merito a ferie e permessi e garantire la qualità della scuola anche attraverso la valorizzazione del personale – spiega Marcello Pacifico, presidente di Anief -. Chiediamo inoltre innalzamento dell’obbligo scolastico al diploma superiore e una riforma dell’apprendistato che consenta di collegare gli ultimi tre anni delle superiori al lavoro. Questo consentirebbe di combattere la dispersione scolastica e aumentare gli organici. Infine – conclude Pacifico – auspichiamo che sia introdotto un sistema di valutazione e riconoscimento del merito degli insegnati che però non vada a discapito degli scatti di anzianità e che non sia affidato al dirigente o sindacalista di turno”.

Infine altro punto centrale è la sburocratizzazione del Miur:
“È fondamentale che il Miur si liberi dal commissariamento del ministero dell’Economia. In questo senso diciamo che la responsabilità politica della scuola deve essere affidata al presidente del Consiglio”, commenta Pantaleo. “Il Ministero – aggiunge Di Menna – si deve trasformare in un rogano di supporto per le scuole, occorre evitare un appesantimento e un eccessiva centralizzazione. Oltretutto un intervento del genere consentirebbe anche di risparmiare risorse”.

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