Spending review ed edilizia scolastica. Nessun taglio, si punta alla razionalizzazione degli attori coinvolti: su 349 mln, spesi soltanto 98

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dp – Nel testo in nostro possesso sulla "Revisione di spesa" di Cottarelli, i cui contenuti abbiamo ampiamente divulgato, compare anche la voce "Edilizia scolastica". Di cosa si tratta, quale ambito verrà toccato?

dp – Nel testo in nostro possesso sulla "Revisione di spesa" di Cottarelli, i cui contenuti abbiamo ampiamente divulgato, compare anche la voce "Edilizia scolastica". Di cosa si tratta, quale ambito verrà toccato?

Nessun timore, non ci sarà una contrazione degli investimenti nell’edilizia scolastica, si sarebbe trattato di un intervento contraddittorio e poco razionale. Sotto la lente di ingrandimento la frammentazione dei soggetti titolari nella gestione dei fondi.

A ciò si aggiunge una pluralità di linee di finanziamento che è alla base di lunghe tempistiche per rendere spendibili le risorse stanziate e per aprire i cantieri. Basti pensare che per il primo programma stralcio (delibera CIPE n. 32 del settembre 2010 per un totale di 358 milioni di euro) ad oggi sono state sottoscritte con gli enti locali beneficiari 1637 convenzioni per un totale di 349 milioni di euro e, dopo quasi tre anni, sono stati emessi dal Ministero delle infrastrutture pagamenti per complessivi 98 milioni di euro per avanzamento lavori. Dopo tre anni pochi cantieri sono stati aperti, e probabilmente nessuno ha completato l’opera.

Sarà questo, dunque, l’ambito di intervento della "Commissione spending review" insediata al Ministero.

Linea già avviata con l’articolo 11, del decreto legge n. 179/2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 221/2012 che ha istituito presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca il Fondo Unico per l’edilizia scolastica, dove far confluire “tutte le risorse iscritte nel bilancio dello Stato comunque destinate a finanziare interventi di edilizia scolastica”

Tali risorse che, attraverso un ruolo di programmazione delle Regioni, si punterà a far gestire direttamente da Province e Comuni, che, come proprietari degli edifici, potranno procedere alla realizzazione degli interventi.

A fianco a tutto ciò, si punterà al potenziamento dei controlli che, grazie alla semplificazione delle procedure e soggetti coinvolti, sarà molto più semplice.

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