Sostegno, Anief a Bussetti: problemi non si risolvono con corsi specializzazione ma con assunzioni

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Comunicato ANIEF –  La sindrome riguarda un bambino ogni 1.200 nati: in Italia si caratterizza con 500 nascite all’anno per un totale di 38 mila persone.

Il tema scelto quest’anno dagli organizzatori della Giornata, giunta alla tredicesima edizione, è #WhatIBringToMyCommunity, ovvero come le persone con sindrome di Down possono dare un contributo significativo in ogni ambito, a partire dalla scuola.

L’intervento odierno del titolare del Miur, Marco Bussetti, è sulla decisione di specializzare 40.000 insegnanti di sostegno in tre anni. Marcello Pacifico (Anief) ricorda che la specializzazione non porta ad alcuna stabilizzazione, ma garantisce solo la precedenza per diventare supplente su uno dei 50 mila posti di sostegno liberi. Invece di prevedere un percorso di immissioni in ruolo, rivolto ai precari con oltre 36 mesi di servizio svolto, riaprendo le GaE, l’amministrazione attiva concorsi lumaca e continua a mantenere la decadenza delle graduatorie dei vincitori e idonei. Per non parlare della scomparsa dei posti riservati ai vincitori, della mancata armonizzazione tra organico di diritto e di fatto, che ha nei posti in deroga di sostegno la massima espressione. E nel frattempo i ricorsi delle famiglie fioccano.

Per valorizzare la presenza degli alunni disabili a scuola, nella Giornata Mondiale delle persone con sindrome di Down, le associazioni ricordano che c’è necessità di superare diversi vincoli che, anche in Italia, continuano ancora a negare o a ridurre la portata del diritto dei tanti alunni con sostegno, considerando anche tutte le altre disabilità gravi, ad essere integrati e accolti in classi con un numero massimo di 20 allievi e sostenuti con una didattica speciale affidata a personale docente specializzato e di ruolo.

L’INTERVENTO DEL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE

Su questo punto, sulla necessità impellente di specializzare il corpo insegnante, si è soffermato oggi il Ministro dell’Istruzione, dicendosi “convinto che l’inclusione scolastica sia un valore per la nostra società e per questo motivo, dal mio insediamento, sono intervenuto affinché ricevesse la giusta attenzione, a tutti i livelli. A partire dalla specializzazione di 40.000 nuovi insegnanti di sostegno. Sono fiero – ha scritto ancora Marco Bussetti – del nostro sistema scolastico che sostiene il percorso di tanti bambini e ragazzi con Sindrome di Down e sono grato agli insegnanti, bravi e competenti, che sono loro accanto”.

Dei 40mila nuovi docenti di sostegno, ricorda Orizzonte Scuola, nell’anno accademico 2018/19 ne saranno formati circa 14mila. Le selezioni per l’accesso al corso sono previste per il 15 e 16 aprile nelle sedi e orari indicati nei bandi pubblicati dalle Università. Solo che per diventare docente di sostegno non basta essere specializzati.

IL PARERE DEL PRESIDENTE ANIEF

“Il problema – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è che quella specializzazione, peraltro anche particolarmente esosa per via del mancato controllo del Miur e dell’eccessiva autonomia conferita agli atenei organizzatori, non porta ad alcuna stabilizzazione, ma garantisce solo la precedenza nel conferimento della supplenza su uno degli oltre 50 mila posti di sostegno liberi da titolare. Si tratta di un numero altissimo, che corrisponde in media ad un posto assegnato ai precari ogni tre, che peraltro nemmeno è possibile trasformare subito in organico di diritto perché configurato in quel modo da una legge, la 128 del 2013, creata con il preciso scopo di fare cassa sulla pelle degli alunni disabili, quindi anche dei bambini e ragazzi down iscritti ad un corso di studio”.

“Continuare a mantenere così tanti insegnanti tra i supplenti – continua Pacifico – è un danno sicuro prodotto agli alunni che necessitano di sostegno: la continuità didattica e la presenza sicura del docente specializzato dal primo giorno di scuola passano per la copertura di tutti i posti vacanti e disponibili. Ma la specializzazione è solo il primo passo. Quello più importante è la stabilizzazione di quel personale che si continua a realizzare a fatica e sulla base di scelte strategiche sbagliate. L’amministrazione, infatti, ha deciso di investire, ad esempio, sui concorsi lumaca, sulla decadenza delle graduatorie dei vincitori e idonei, sulla mancata assunzione a tempo indeterminato dei precari storici, con oltre 36 mesi di servizio svolto, che invece secondo Bruxelles vanno immessi in ruolo con modalità automatiche”.

“Per non parlare della scomparsa dei posti riservati ai vincitori come ancora avvenuto per l’ultimo concorso del 2016, della mancata armonizzazione tra organico di diritto e organico di fatto, che ha proprio nei posti in deroga di sostegno la sua massima espressione. Infine, ma andrebbe messa al primo posto, c’è la mancanza di volontà nel riaprire le GaE e nell’attivare il doppio canale di reclutamento. Tutto questo – conclude il sindacalista Anief – non fa altro che alimentare i sospetti sulla mancata trasparenza con cui si formano gli organici nella scuola, a partire da quelli di sostegno”.

“Anche per denunciare queste situazioni – continua il presidente nazionale Anief – con l’inizio del 2019 abbiamo lanciato il progetto Operazione verità, con l’obiettivo di andare proprio a verificare la situazione in ogni istituto italiano dove sono state elette le nostre RSU per capire quale sia la vera situazioni degli organici, ad iniziare da quelli di sostegno che si ripercuotono in modo diretto sul diritto allo studio e all’inclusione degli alunni disabili. Continuano, nel frattempo, i ricorsi gratuiti per le famiglie in caso di attribuzione illegittima di ore inferiori a quelle necessarie e previste dal PEI con la nostra iniziativa “Sostegno, non un’ora di meno!”.

CONTINUANO I RICORSI GRATUITI “SOSTEGNO, NON UN’ORA DI MENO!” 

A tal proposito, Anief ricorda che l’iniziativa gratuita “Sostegno, non un’ora di meno!” che solo lo scorso anno ha prodotto centinaia di vittorie in tribunale a tutela dei diritti degli alunni disabili ottenendo l’aumento, spesso il raddoppio, delle ore di sostegno riconosciute. Famiglie, docenti e dirigenti scolastici possono segnalare – senza affrontare spese – ogni mancata tutela dei diritti degli alunni sul numero di ore di sostegno attribuite scrivendo all’indirizzo sostegno@anief.net.

Anief rammenta, infine, che è sempre attivo il ricorso al Tar del Lazio per aumentare i 14.224 posti disponibili per l’anno accademico 2018/19, previsti dal decreto n. 92/2019 che, in base ad un secondo decreto, del 24 febbraio, si sono rivelati fortemente disomogenei a livello regionale, violando le disposizioni normative relative all’accesso al numero programmato, di cui al comma 1 e 2 dell’art. 5 del DM 249/10 come richiamato dal DM 948/2016.

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